“Non è una questione di tattica, né di moduli. Interrogarsi se la sconfitta di Salerno possa indurre Serse Cosmi a passare a dalla difesa a tre a quella a quattro sembra un esercizio inutile. I problemi di questo Trapani risiedono nelle anime e nelle menti di un gruppo che non riesce a ritrovare la propria identità emotiva. Sabato prossimo, arriverà al Provinciale la capolista Cittadella, e in teoria sarebbe l’avversaria giusta per resettare e ricominciare a credere in se stessi. È vero che la formazione veneta ha sporcato il suo straordinario avvio di stagione con la sconfitta casalinga dell’ultimo turno contro il Brescia: ma si tratta pur sempre della prima in classifica, capace finora di stupire tutti. Non sfugge la necessità, quindi, di voltar pagina, di chiudere finalmente in un cassetto i ricordi e provare a costruire una nuova chimica. «Abbiamo fallito approccio, sbagliato tanti passaggi in uscita, e il nostro atteggiamento non è mai stato quello giusto». A metterci la faccia è il capitano Luca Pagliarulo, spiegando così l’ultima prestazione, ma facendo anche riferimento a queste prime sei giornate di campionato. È il momento, insomma, di recuperare le responsabilità individuali. Se a lungo, lo scorso anno, la formazione granata era sembrata più matura della città, nella gestione della lotta per la serie A, adesso le parti sembrano invertite. I tifosi attendono solo di vedere in campo una squadra che recuperi lo spirito battagliero, e non pretendono il raggiungimento di qualsiasi obiettivo ambizioso. Nessuna particolare pressione, quindi, neanche nella sfida al Cittadella, in cui Cosmi sarà costretto ad inventarsi un centrocampo nuovo di zecca. Nel reparto nevralgico, infatti, saranno assenti Scozzarella, Coronado, Machin, Ciaramitaro e Raffaello, tutti infortunati. Probabile il recupero di Nizzetto, ma il tecnico granata si ritroverà con gli uomini contati. Poi gli toccherà anche investire su un modulo (3-5-2 o 4-3-1-2), ma sono solo dettagli. Battere la capolista sarà un obiettivo possibile solo se il Trapani saprà riscoprire le sue radici: umili e da combattimento.”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.