Repubblica: “Il Toro vede l’Europa. Abbattuto il Palermo al Renzo Barbera”

“ADEM Ljajic veste i panni di Superman e il Toro sente profumo d’Europa. I granata conquistano per 4-1 la terza vittoria consecutiva e rovinano la festa al Palermo che voleva celebrare in tutt’altro modo la millesima partita disputata in serie A. Ma sugli scudi c’è lui, l’attaccante serbo che in sette anni in Italia aveva fatto vedere soltanto a sprazzi il proprio talento; ieri sera, invece, ha inventato due giocate fantastiche che lo catapultano fra i protagonisti della serie A. Proprio come il Toro: la prima vittoria in campionato conquistata lontano dallo stadio Grande Torino proietta i granata al quarto posto di una classifica che vede la Juve lassù a 21 punti, Milan e Roma a 16, Toro accanto a Lazio e Napoli a quota 14. E domenica prossima, al Grande Torino, arriva la Lazio che propone una sfida fratricida fra i due bomber azzurri – ed ex compagni granata – Belotti e Immobile. L’avvio ieri sera è stato tutto granata: il Toro carica a testa bassa, il Palermo rincula e Benassi dopo duecento secondi è
tutto solo davanti a Posavec che riesce ad ipnotizzarlo. Sembra il viatico per una serata in discesa e invece c’è da faticare perché la regola non scritta del “gol divorato, gol subito” vale anche stavolta: sono passati cinque minuti quando Diamanti scodella un bel pallone dalla destra, Benassi – ancora lui – si addormenta e concede un metro a Chochev che di testa batte Hart. Il Toro risente del colpo subito e ci mette qualche minuto a rimettersi in carreggiata. Ma quando i granata si ritrovano per il Palermo son dolori: il protagonista assoluto è Ljajic, basta dargli la palla per mettere paura agli avversari. Il primo ad innescarlo è Iago Falque, il serbo controlla dal limite e infila di collo destro sotto la traversa. Passa un quarto d’ora e il direttore d’orchestra impone ancora la propria musica: stavolta il cross lungo è di Zappacosta, Ljajic stoppa di petto, una finta e una staffilata che s’infila sul palo opposto. Roba da applausi, e sono numerosi anche i tifosi rosanero che si spellano le mani. «Io a Torino mi trovo benissimo e il Toro mi era mancato tanto» aveva detto alla vigilia Ljajic; in campo, poi, ha dimostra
to tutta la propria voglia di stupire. Il primo tempo volge al termine ma stavolta è il capitano a volerci mettere la griffe: l’azione è corale, Valdifiori, Belotti e Baselli orchestrano, ma è Benassi che entra in area e conclude con un destro sul primo palo che batte ancora Posavec. E tocca proprio a Benassi tirare le somme della serata siciliana: «Dopo il gol incassato abbiamo iniziato a far girar palla bene e i risultati si sono visti – dice il capitano granata -. Per me è un momento bellissimo, fra i gol realizzati e la convocazione in nazionale. Ma ciò che conta è il Toro ». A chiudere il conto, nella ripresa, è Baselli, altro giocatore completamente recuperato da Mihajlovic. . Finora i granata – a segno 17 volte in otto partite, roba che non accadeva dai tempi di Pulici e Graziani – in trasferta avevano ha raccolto poco o nulla: un pareggio in nove contro undici a Pescara, ma anche le sconfitte piene di rammarico di San Siro contro il Milan è di Bergamo. E invece ieri sera il Toro ha fatto il secondo salto di qualità consecutivo, proprio come aveva chiesto alla vigilia il tecnico Mihajlovic.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica – Torino”.