L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle parole di Gomes rilasciate in conferenza stampa.
A Manchester, quando i rosanero sono entrati nello stadio delle meraviglie di Haaland e compagni, lui con la calma olimpica ha confidato: «Conosco le sensazioni che si provano a giocare qui, ero in panchina qualche settimana fa contro Nottingham e Crystal Palace». Adesso però Claudio Gomes, che nel 2018 conquistò al primo impatto Pep Guardiola – «Potrebbe andare in prestito come Foden o restare con noi, l’impressione è molto buona», il commento del tecnico – gioca al Palermo ed è il primo regalo del City Group a Corini. Un rinforzo gradito per il tecnico rosanero che senza giri di parole ha detto: «È un giocatore molto intelligente che ascolta e vuole crescere». Ed è esattamente l’impressione che dà il francese, ex capitano dell’under 19 dei “Bleus”: grande professionalità e un pizzico di timidezza, che in realtà è figlia di una grande umiltà: «So che mi dovrò adattare al Palermo e al calcio italiano e la mia intenzione è imparare in fretta per mettere in pratica tutto il prima possibile sul campo – dice Claudio Gomes – Le prime sensazioni qui sono state buone: gioco in una grande squadra, sono stato accolto molto bene dall’ambiente e a Palermo mi sento già a casa».
Ma chi è il talento francese che per Guardiola sarebbe potuto diventare il dopo Fernandinho? Paragonato in Francia a Kanté, il classe 2000 nato ad Argenteuil, cittadina che confina con i sobborghi di Parigi, cresce nelle giovanili del Paris Saint Germain. A 18 anni arriva lo strappo in “tackle” del City, sempre attento ai giovani talenti, che lo soffia ai parigini e lo aggrega subito alla prima squadra. Ma il salto nell’Olimpo del calcio non è facile per nessuno, soprattutto se sei giovanissimo e ti devi ambientare. E Gomes, gettato subito nella mischia con le stelle del City, riesce sì a esordire, ma poi colleziona minuti solo con l’under 23 di Enzo Maresca («Mi ha parlato molto bene di Palermo», dirà Gomes del grande ex rosanero, numero 2 di Guardiola). Poi le girandole dei prestiti per fare esperienza. Prima nella scuola olandese delle giovanili del Psv Eindhoven e l’anno scorso a farsi le ossa – con 31 presenze e una rete – nella serie B inglese con la maglia del Barnsley.
«Il paragone con Kanté? Magari ci sono delle similitudini nel modo di giocare, anche perché io mi ispiro a tanti grandi giocatori con cui mi sono allenato come Fernandinho e Rodri, ma devo lavorare tanto per raggiungere il suo livello – dice Claudio Gomes – Il livello della serie B è molto alto e il calcio italiano è più tattico di quello francese e quello inglese, che invece hannoun approccio più fisico». Adesso, però, con un contratto triennale con il Palermo, per Claudio Gomes, a 22 anni, è arrivata l’occasione per dimostrare il suo valore: «Il passaggio è stato molto veloce e negli ultimi giorni di mercato, ma avevo sentito cose molto buone su questo club e non ho avuto dubbi – dice il francese – Cercherò di aiutare la squadra, perché per me è questo il ruolo di un mediano in un gruppo: rendere più solida la difesa e dare una mano alla fase offensiva».