“Le motivazioni che spingono Maurizio Zamparini e Nino Pulvirenti a vendere sono diverse. Ma il destino di Palermo e Catania è identico. Le due società siciliane stanno per passare di mano. Pulvirenti, travolto dai guai con la giustizia sportiva e con quella ordinaria, è ormai di fatto un ex. Zamparini potrebbe esserlo nel giro di poche settimane. Il presidente del Palermo non ha avuto gli stessi problemi del suo omologo catanese, ma è stanco del calcio e soprattutto non ha quella disponibilità economica che nel luglio del 2002 lo portò ad acquistare la società rosanero da Sensi e a fare una campagna di rafforzamento che negli anni è costata un centinaio di milioni di euro. Soldi poi bilanciati dalle cessioni dei pezzi pregiati tanto che, per stessa ammissione dell’imprenditore friulano, il Palermo è una società che si autofinanzia e, anzi, per evitare ulteriori buchi di bilancio dopo aver ceduto Dybala con il quale si è ripianato un disavanzo di ventisette milioni di euro, adesso servirà cedere anche Vazquez per non sforare di altri quindici milioni. Difficile però dire se quando Vazquez verrà venduto il Palermo sarà ancora di Zamparini o se Vazquez rappresenterà un bene dell’eventuale nuova società. Del resto, il Palermo può essere appetibile sul mercato per il patrimonio legato al parco giocatori che, unito alle voci riferite ai diritti televisivi, portano a una valutazione della società rosanero di cinquanta milioni. Gli stessi che Zamparini chiede a eventuali acquirenti cinquanta milioni pagabili in cinque rate da cinque milioni ciascuna. In questo momento non sembra che per acquistare il Palermo ci sia la fila. Zamparini ha dato mandato di sondare il mercato a una banca d’affari inglese, a un fondo d’investimento cinese e al presidente del Venezia Joe Tacopina incaricato di trovare un acquirente negli Stati Uniti cosi come accaduto in passato per la Roma quando portò Pallotta e più di recente al Bologna con Saputo. In questi giorni sono ripresi i contatti tra il presidente e eventuali investitori, ma tutto al momento, è rimasto sulla carta. Solo prese di conoscenza, giri di orizzonte che però non sembrano lasciare intravedere una rapida conclusione della vicenda. È vero, Zamparini in passato ha detto più volte di volere vendere. Sauditi, russi, messicani si sono alternati nella giostra dei sogni. ma alle potenziali trattative non è mai seguito un reale cambio di proprietà. Adesso le cose stanno in maniera diversa ed emblematico è il silenzio di Zamparini all’ultimatum del sindaco Orlando per la presentazione di un progetto per il nuovo stadio. Il Catania, invece, è in vendita dal luglio scorso, ma a distanza di otto mesi non c’è il sentore di un imminente cambio di proprietà, anzi, allo studio legale delegato a trattare la vendita per conto della Holding Finaria, ad oggi sono pervenute due manifestazioni d’interesse all’acquisto […]”. Questo quanto scritto dall’edizione odierna de “La Repubblica” in merito alle analoghe situazioni societarie di Palermo e Catania.