Repubblica: “Il suo locale chiuso per il virus e il cuoco cucina per i poveri”
Come riportato da “Repubblica”, il cuoco palermitano Alessandro Ciminna, una volta chiusa la sua trattoria per via del Coronavirus, ha deciso di cucinare pasti per i più bisognosi. Ecco quanto riportato dal quotidiano: “Cento pasti il primo giorno, centoquaranta il secondo. Alessandro Ciminna si asciuga il sudore ma sorride sotto alla mascherina imposta dal morbo che infetta l’Italia. «Adesso mi sento bene, molto meglio di quattro settimane fa quando ho dovuto chiudere la mia trattoria e mandare tutti a casa. E sa perché? Perché sto aiutando gli ultimi, chi sta peggio di me nonostante un’ascia si sia abbattuta sul mio presente, tagliando fuori i guadagni e lasciando la miseria». Dalla sua trattoria “Ferro di cavallo” ieri sono usciti i pasti per i poveri di Villabate, lunedì invece erano stati distribuiti ai senzatetto di Palermo. Un post su Facebook, dopo l’omelia di Papa Francesco, ha scatenato una catena di solidarietà che ieri Alessandro Ciminna ha dovuto bloccare per non sprecare derrate che potrebbero essere preziose tra qualche giorno. «Ho preso il meglio di Facebook e ho annunciato che avrei messo a disposizione la mia cambusa per non perdere tutte le derrate. E che avrei cucinato ma solo per chi ha davvero bisogno». In poche ore il suo post ha fatto il giro del mondo virtuale e imprenditori, commercianti e semplici cittadini hanno riempito di altri alimenti la sua cucina. «È stato come rinascere e devo ringraziare il Papa che mi ha fatto riflettere. Da soli non ce la possiamo fare», dice il ristoratore. Presto sono arrivate anche le adesioni delle associazioni di volontariato che da lunedì distribuiscono i primi e i secondi cucinati da “Ferro di cavallo”. […]”.