Sulla carta era una partita impossibile, ma Federico Cinà ha deciso di affrontarla a viso aperto. Come racconta Irene Carmina su la Repubblica Palermo, il giovane talento palermitano ha sfidato nientemeno che Grigor Dimitrov, ex numero 3 del mondo, nel secondo turno del Masters 1000 di Miami. Il risultato dice 6-1 6-4 per il bulgaro, ma il punteggio non racconta tutto.

Cinà, 17 anni e soprannominato “Pallino” da amici e tifosi, si è presentato sul centrale con coraggio e determinazione. Dopo un primo set in cui ha resistito solo nel game d’esordio, nel secondo ha tenuto il match in equilibrio fino al 3-3, lottando punto su punto. Al Country, il circolo dove si allena sei ore al giorno da quando era bambino, ottanta persone erano incollate davanti al maxischermo, applaudendo ogni colpo come se fosse un punto decisivo.

Una sconfitta che vale come una vittoria

«Ha perso con onore, contro un monumento del tennis, ma senza mai mollare», dicono gli amici. In tribuna, a Miami, anche mamma e papà: il padre Francesco è anche il suo coach e non ha mai smesso di incitarlo. Il primo set è stato dominato da Dimitrov, ma nel secondo Pallino ha mostrato la sua stoffa. Ha ceduto il servizio sul 4-4, ma ha lottato fino all’ultimo. Dimitrov, con la sua esperienza, ha saputo sfruttare ogni occasione, trasformando le discese a rete del palermitano in punti pesanti.

Secondo nonno Giuseppe, che lo guarda in TV dal pianerottolo accanto al suo, «Federico doveva tenerlo in campo il più possibile per sperare di innervosirlo». E anche se il sogno americano si è infranto, in casa Cinà nessuno è deluso. «L’importante è che abbia fatto una buona partita. Siamo orgogliosissimi di lui», raccontano emozionati i nonni, tra parmigiana e involtini di pesce spada preparati con amore ogni domenica.

Un talento che guarda avanti

«Peccato, ci credevamo», è stato il commento a caldo di Oliviero Palma, storico direttore degli Internazionali femminili del Country. Ma tutti concordano: Cinà ha la stoffa del campione. Ha tecnica, grinta e, soprattutto, la testa. «Tra lui e Dimitrov ci sono 16 anni di differenza. Se il bulgaro ha l’esperienza, Federico ha la freschezza, il carattere e nessuna soggezione. È sempre stato abituato ai grandi palcoscenici. Il futuro è dalla sua parte», sottolinea il nonno.

Il sipario cala su Miami, ma la favola di Pallino è solo all’inizio. Ora il ritorno a Palermo, con una speranza già accesa: un’altra wild card, stavolta per il Masters 1000 di Madrid. Perché, come scrive la Repubblica Palermo, Federico Cinà è un nome destinato a farsi largo nel grande tennis. E questa è solo la prima pagina.