Repubblica: “Il ruolo di Fagioli e Tonali nelle scommesse illegali “Se lo convinci hai il 10%”. Le chat”

Non è solo una storia di ludopatia. È molto di più. È il ritratto impietoso di un mondo dorato che, lontano dai riflettori, si muoveva tra debiti milionari, scommesse clandestine e manovre nascoste dietro vetrine di lusso. È questo il quadro tracciato dalla nuova inchiesta della Procura di Milano, guidata da Marcello Viola e raccontata oggi da Repubblica.
Al centro ci sono dodici calciatori – passati o presenti in Serie A – con nomi di primo piano come Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Nicolò Zaniolo, Weston McKennie, Raoul Bellanova, Alessandro Florenzi, Samuele Ricci. Tutti legati da un vortice di scommesse illegali su piattaforme clandestine, in particolare su poker, blackjack e anche su sport come tennis e basket.
Il “metodo Elysium” e i Rolex mai acquistati
Le indagini dei pm Paolo Filippini e Roberta Amadeo hanno svelato il “metodo Elysium”: i calciatori, oberati dai debiti accumulati sulle piattaforme illegali, saldavano le perdite simulando acquisti di orologi di lusso. Tramite bonifici alla gioielleria “Elysium”, indicavano nella causale il nome di un Rolex o di un altro pezzo pregiato, senza ritirarlo mai. Solo un trucco per coprire transazioni di decine o centinaia di migliaia di euro.
La Finanza, nel blitz di ieri, ha trovato nel negozio un fiume di denaro in contanti e ha sequestrato beni per 1,5 milioni di euro. Tra le curiosità: nello store si è presentato anche Dusan Vlahovic per acquistare due orologi da 50mila euro ciascuno. Il suo nome però, viene precisato, non risulta coinvolto nelle scommesse.
Le chat segrete: Fagioli “catturava” colleghi, Tonali arruolava Florenzi
Il materiale più inquietante emerge però dalle chat recuperate dagli investigatori. Nicolò Fagioli non era solo un giocatore, ma anche un “procacciatore di clienti” per il gruppo degli organizzatori guidato da Tommaso De Giacomo (detto “Tommy”), Patrik Frizzera e Pietro Marinoni, l’arbitro dilettantistico sospeso ieri.
In una conversazione, De Giacomo scrive a Fagioli riferendosi a Nicolò Zaniolo:
«Bravo, catturalo… lavora per me, stagli vicino che se lo catturo bene poi ti faccio il regalo a te».
Alla richiesta di chiarimenti sul compenso, “Tommy” precisa:
«Il 10%».
Fagioli, divertito, aggiunge:
«Sto ridendo da solo… quale è la mia percentuale?».
Zaniolo, ignaro, viene indirizzato sulle piattaforme illegali. Bellanova viene definito da Fagioli:
«Un pollo, sto ridendo da solo… gli sto consigliando io dove giocare».
Anche su Weston McKennie si leggono messaggi emblematici:
«Il buon Weston… perché non me lo fai prendere per gli altri giochi? Stai lì che dormi».
Nel frattempo, su altri tavoli virtuali, si gioca pesante: Leandro Paredes, la notte stessa dopo la sconfitta della Juve 5-1 contro il Napoli, partecipa a una sessione di poker online.
Il gruppo si auto-organizza creando una chat dal nome sarcastico:
“Poker senza Zaniolo”, in cui si escludeva il talento azzurro, considerato poco abile al tavolo da gioco.
Debiti e pressioni: il panico di Marinoni
Non c’era solo il divertimento. C’era il terrore delle conseguenze. Pietro Marinoni, l’arbitro di Serie D coinvolto, a un certo punto entra nel panico:
«Ma cosa volete da me con ‘sta storia?!».
Fagioli lo rimprovera:
«È colpa tua se c’è questo casino, Piè. Mettitelo in testa!».
Marinoni si occupava di raccogliere in contanti parte dei debiti da portare agli organizzatori. Debiti enormi: Fagioli avrebbe versato quasi 700mila euro, Florenzi 155mila, Tonali 57mila.
Pressioni e paura: le confessioni di Zaniolo
Zaniolo, interrogato, ha ammesso di aver avuto timore:
«Non ho ricevuto minacce esplicite, ma quando dissi che non potevo pagare immediatamente, il tono di chi gestiva le piattaforme cambiò. Avevo paura: sapevo di giocare su siti illegali, sapevo che dietro potevano esserci persone pericolose».
Tonali invece ha raccontato di aver accumulato fino a 500mila euro di debiti, partendo da “innocenti” puntate da 20mila euro a settimana.
E ora?
I calciatori rischiano soprattutto a livello sportivo. Se verrà accertato che hanno scommesso su eventi calcistici, scatterebbe la violazione dell’art. 24 del Codice di Giustizia Sportiva, con squalifiche pesanti fino a 3 anni. Altrimenti, la violazione riguarderà solo la partecipazione a piattaforme illegali: scenario che potrebbe limitarsi a una multa.
Per i cinque organizzatori (De Giacomo, Frizzera, Marinoni e due soci della gioielleria) è stata chiesta la misura degli arresti domiciliari. Gli interrogatori sono fissati per il 17 aprile.