Repubblica: “Il ritorno di Colantuono, l’ex esonerato due volte”
“Stefano Colantuono accettò la panchina del Palermo per il boato del “Barbera”. Da allenatore rosanero se la prese con i tifosi che mettevano pressione ai giocatori e domani sera ritroverà probabilmente un “ Barbera” più vuoto che pieno. Uno stadio che ormai non fa più paura alle squadre avversarie. È uno strano filo conduttore quello che lega l’allenatore della Salernitana al Palermo. Quando Zamparini lo ingaggiò nell’estate del 2007 aveva da poco rinnovato il contratto con l’Atalanta, ma la corte di una squadra che in quel momento, proprio per citare lo stesso Colantuono, veniva subito dietro le milanesi e le romane per importanza, con buona pace della Juventus, gli fece stracciare il contratto con i bergamaschi per approdare in rosanero. E fu proprio una sconfitta contro i bianconeri per 5- 0 a Torino che gli costò la prima volta il posto. Colantuono, infatti, fa parte di quella schiera di allenatori che a più riprese si sono accomodati sulla panchina più traballante d’Italia. Lui lo ha fatto per due volte. Quella mattina del 26 novembre 2007 l’esonero gli fu comunicato in macchina mentre da Palermo, dopo il rientro a tarda notte da Torino, stava raggiungendo Petralia Soprana per partecipare come testimonial a una partita fra giornalisti di Palermo e Catania, lui che aveva allenato sotto l’Etna e che pensava di continuare a farlo anche in rosanero. Invece in poche ore si ritrovò doppio ex, ma rispettò l’impegno preso e si presentò ugualmente da neo licenziato davanti agli studenti delle scuole delle Madonie che riempivano lo stadio comunale per dare la sua testimonianza dopo i fatti di nove mesi prima che al “ Cibali” costarono la vita all’ispettore Filippo Raciti. Due anni di contratto in rosanero: nella prima stagione l’eredità di Francesco Guidolin da raccogliere e l’obbligo di lasciare la panchina proprio all’allenatore di Castelfranco Veneto a stagione in corso, salvo poi ritornare in sella e guadagnarsi la conferma per la stagione successiva gustandosi anche una dolce vendetta battendo la Juventus 3- 2 grazie al gol di Cassani allo scadere. La seconda solamente iniziata e mai finita dopo l’esonero alla prima giornata per la sconfitta sul campo dell’Udinese, il ko in amichevole con il Portogruaro e la sconfitta in coppa Italia contro il Ravenna di Succi che da lì a qualche giorno sarebbe diventato rosanero. « A Palermo praticamente ho lavorato un solo anno – dice ogni volta che gli chiedono della sua esperienza in rosa – mi sono trovato bene e ho ancora tanti amici in città. La gente è generosa e affettuosa. Con Zamparini ci siamo sempre rispettati. I presidenti sono liberi di decidere perché ci mettono i soldi. Zamparini poi è sempre stato un presidente tifoso e questo spesso lo ha fatto agire d’impulso»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.