Repubblica: “Il retroscena. Precedenza alla Champions, lo scudetto può saltare in serie A. Le ultime”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle difficoltà del campionato di Serie A di fronte all’emergenza Coronavirus. Dare priorità alle coppe rende difficilissimo concludere i campionati nazionali entro il termine inderogabile del 30 giugno (a luglio potrebbero disputarsi solo le finali di Champions ed Europa League). Aleksander Ceferin, n.1 Uefa, non farà sconti: vuole giocare gli spareggi per l’Europeo a giugno (4 nazionali ancora da qualificare) e sarebbe disposto a rivedere il format della Champions, cancellando cioè il ritorno di quarti e semifinali, soltanto se l’epidemia di coronavirus costringesse a restare fermi addirittura fino alla fine di maggio. La precedenza alle coppe sul campionato significa anche la possibilità di giocarle nel week-end. Questo complica il destino della Serie A. Se Atalanta (già ai quarti), Juve, Napoli, Inter e Roma vanno fino in fondo in Europa, non ci sarebbero finestre a sufficienza per completare il campionato entro il 30 giugno. Lo stesso vale per la Liga e la Premier (solo la Bundesliga potrebbe arrivare in fondo). E se in Inghilterra durante le festività si gioca anche ogni due giorni, in Italia il contratto collettivo oggi vieta questa possibilità. La stessa Uefa inoltre ha escluso direttamente l’ipotesi di play-off scudetto. Serie A e Liga perciò sono andate alla guerra con il governo del calcio europeo: rischiano di non finire i campionati e di perdere l’ultima tranche dei contratti con le tv. Una situazione che porterebbe molti club sul bilico del default. Dunque, se non sarà possibile finire il campionato, sarebbe inevitabile la soluzione di una classifica di A congelata, senza scudetto né retrocessioni, e con due sole promozioni dalla B. Le conseguenze: Serie A a 22 squadre nel 2020/21 e coda di ricorsi dei club di B esclusi.