Repubblica: “Il re del pistacchio vuole il Catania ‘con la passione di un ultrà'”
“Dalla curva nord del “Massimino” alla scrivania dell’ufficio di presidenza a Torre del Grifo. Grazie al panettone al pistacchio e al pesto alla brontese. Claudio Luca, 37 anni, è il rappresentante della cordata di imprenditori etnei che hanno manifestato l’intenzione di acquistare il Catania. Quattro soci, tre dei quali per il momento preferiscono rimanere nell’ombra, ma non lui, l’unico che ha scelto di metterci la faccia. Luca è l’amministratore unico della Bacco srl di Bronte, azienda artigianale di produzione e trasformazione del pistacchio. Il modello produttivo è basato sul controllo dell’intera filiera, dalla raccolta allo stoccaggio, fino ad arrivare alla lavorazione e al prodotto finito. La Bacco è un’azienda giovane, non solo perché è sul mercato da dieci anni, ma anche per l’età media dei dipendenti: il più anziano fra i ventidue in organico ha 39 anni. Alla Bacco tutti fanno tutto, succede anche che chi aspira a diventare il nuovo patron del Catania si rimbocchi le maniche e faccia l’operaio. A muovere Claudio Luca, ex pugile del Cus Catania ed ex nuotatore della Muri Antichi, è la passione per la squadra. A chi in questi giorni gli ha chiesto se ha manifestato il suo interesse all’acquisto solo per fare pubblicità alla sua azienda ha risposto ricordando che l’ottanta percento del suo fatturato arriva dalla grande distribuzione, dall’estero e dal nord Italia. In sostanza non ha certo bisogno di farsi pubblicità sul mercato locale. La Bacco, inoltre, è già fra gli sponsor del Catania da sei anni e in questa stagione ha messo il suo marchio anche sulle maglie rossazzurre. Il passo successivo, dalla sponsorizzazione all’acquisto della società, Luca è pronto a farlo seguendo uno dei principi degli ultrà: rimanere vicino alla squadra non solo quando le cose vanno bene, ma soprattutto quando le cose vanno male. E questo sembra proprio il periodo giusto per dare una mano al Catania. La LegaPro non è certo il campionato migliore per investire su una squadra di calcio, ma alla passione non si comanda. In curva al “Massimino” Claudio ci è cresciuto, da ultrà ha fatto anche un centinaio di trasferte su tutti i campi, dai dilettanti alla A, prima e dopo la radiazione del 1993. Cresciuto in una famiglia di medici, lui è stato l’unico a cimentarsi nel campo economico. E anche con risultati discreti, visto che nei prossimi giorni la Bacco sarà premiata a Bruxelles al Superior Taste Award, il riconoscimento in campo alimentare più importante al mondo. A ricevere il premio, però, non sarà lui visto che l’interesse per lo sport non è certo legato solo al Catania. Nei giorni in cui si sarebbe potuto godere la passerella in Belgio, l’imprenditore sarà a Roma al Golden Gala, uno degli appuntamenti più importanti d’atletica leggera internazionale, visto che la sua azienda è anche partner della Fidal. Le reazioni al suo interesse, soprattutto fra i tifosi, non sono state particolarmente calde. In molti si sono interrogati sulla consistenza finanziaria della sua azienda, soprattutto dopo che i primi ad avvicinare Antonino Pulvirenti sono stati acquirenti non proprio credibili. L’idea di avere un presidente per marito non entusiasma la moglie che però alla fine si arresa alla volontà dell’aspirante patron. «Quando gliel’ho detto — ha raccontato Luca nei giorni scorsi — mi ha guardato di traverso per alcuni giorni. Poi ha capito che la mia passione è irrefrenabile». La squadra che sogna Claudio Luca non è quella della A, ma quella combattiva dei tempi di Piero Cucchi che vinse il campionato di C2 nel 1999. E in più un settore giovanile interamente formato da ragazzi nati nel Catanese. Lo stato della trattativa è fermo alla richiesta da parte del Catania di garanzie bancarie: quelle fornite dallo studio Sciuto che sta seguendo la cordata non sono state ritenute sufficienti dal club etneo. Le parti dovevano scambiarsi valutazione economica della società e garanzia di solidità. Il prezzo del Catania, però, non è mai arrivato. E il sospetto che inizia a serpeggiare anche fra i corridoi dell’azienda di Bronte è che Antonino Pulvirenti possa non essere poi così interessato a vendere. Claudio Luca è disposto ad aspettare, ma non oltre i primi giorni di giugno”. Questo quanto scrive l’odierna edizione del “La Repubblica”.