Repubblica: “Il pranzo a casa Zamparini di cinque tifosi”
“La notizia delle dimissioni di Eugenio Corini li ha raggiunti quando avevano appena messo piede a Milano. I cinque tifosi del Palermo, invitati dal presidente Maurizio Zamparini ieri a pranzo, hanno saputo che lo storico ex capitano non era più il loro allenatore riaccendendo i telefonini dopo il volo che ieri mattina li ha portati da Punta Raisi in Lombardia. Il presidente, però, è stato di parola: nonostante la situazione legata all’allenatore del Palermo stesse precipitando proprio in quelle ore, il patron ha mantenuto il suo impegno e ha incontrato la delegazione palermitana a casa sua a Vergiate. A lanciare la proposta di un incontro con Zamparini erano stati proprio i cinque tifosi ricevuti ieri. Loro un paio di settimane fa erano riusciti a mettersi in contatto con il presidente del Palermo grazie al tramite fatto dal giornalista William Anselmo, presente anche lui ieri all’incontro a Vergiate. L’invito da parte dei cinque era quello di un confronto senza filtri e senza mediazioni. Un faccia a faccia per capire le intenzioni del patron e portare alla sua attenzione tutte le preoccupazioni dei tifosi palermitani. Quello di ieri è un incontro probabilmente senza precedenti. Un colpo di teatro messo in scena da Zamparini per difendere le sue ragioni e provare, anche grazie alla mediazione della delegazione di tifosi, a riguadagnare un pizzico di stima da parte della città che ormai gli ha voltato le spalle. La delegazione era composta da cinque tifosi che non fanno parte di gruppi organizzati, ma rappresentano l’anima moderata dei sostenitori palermitani, dagli abbonati storici della gradinata ai professionisti, passando per i blogger, fino al giornalista che ha organizzato l’incontro. Zamparini ha accettato l’invito e, per ragioni logistiche, piuttosto che incontrarli a Palermo ha preferito ospitarli a casa sua. A tutti ha pagato il biglietto aereo di andata e ritorno (tutto in giornata) e ha organizzato il trasferimento in macchina, con autista, da Milano Linate fino a casa sua. L’arrivo della delegazione in Lombardia è coinciso con l’ufficialità delle dimissioni di Corini, al punto che i cinque non avevano idea del clima che avrebbero trovato a casa Zamparini, né se l’incontro ci sarebbe effettivamente stato, come poi in realtà è accaduto. Sulle parole che il presidente del Palermo ha detto alla delegazione palermitana c’è il massimo riserbo. La consegna del silenzio, per la verità, era stata messa come condizione anche prima che i tifosi arrivassero a Milano. Ma qualche spiffero è trapelato ugualmente e l’anticipazione che ha dato “Repubblica” ieri ha mandato su tutte le furie sia chi ha organizzato l’incontro che lo stesso Zamparini. «Non sono autorizzato a dire nulla – dice con tono gentile, ma deciso il presidente del Palermo – perché se parlassi dovrei dire delle cose su delle persone che non sono qui con me in questo momento e che non so se autorizzerebbero o meno le mie parole». Chi ha partecipato all’abbondante pranzo offerto dal numero uno della società di viale del Fante, però, racconta di un clima nel complesso sereno. Questo nonostante la preoccupazione dei tifosi per la situazione che sta attraversando la squadra e le notizie che arrivavano da Palermo a Vergiate sull’addio di Corini, unite alle voci della contestazione nei confronti della società a Boccadifalco. Il presidente ha ascoltato le domande di ognuno di loro, ha risposto nello stesso modo in cui fa quando si trova in conferenza stampa, e del resto era presente anche un giornalista, e poi si è scusato per non potere intrattenersi più a lungo con la delegazione palermitana perché doveva raggiungere Milano per fare il punto della situazione allenatore insieme al suo direttore sportivo Nicola Salerno. I tifosi sono poi stati accompagnati in aeroporto a Linate da dove sono ripartiti atterrando a Palermo alle 19 con cinque minuti di ritardo sull’orario previsto. Le bocche della delegazione sono rimaste cucite, ma c’è chi assicura che le speranze con cui la delegazione era partita ieri mattina, in serata abbia lasciato spazio alla preoccupazione per il tipo di risposte ricevute”. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “La Repubblica”.