Repubblica: “Il piano del Viminale, allarme folla per il prossimo weekend. Check point in stazioni e centri storici”
La terza ondata di Coronavirus spaventa l’Italia intera, ecco perché il premier Conte con ogni probabilità disporrà delle nuove misure restrittive per fronteggiare l’emergenza. L’edizione odierna di “La Repubblica” fa il punto della situazione in merito al piano del Viminale per ridurre i contagi.
«Bisogna assolutamente evitare gli assembramenti: è legittimo che le persone possano, in queste ore, fare acquisti ed essere in giro, però non dobbiamo andare tutti nello stesso posto. È fondamentale se non vogliamo poi essere costretti a ulteriori restrizioni molto dure», l’accorato appello del ministro della Salute Roberto Speranza.
E allora evitare assembramenti e governare quella che viene definita una «disciplinata fruizione degli spazi» è la mission affidata alla regia del Viminale, che metterà in campo un dispositivo di controlli imponente. Sul tavolo diversi strumenti per contingentare i flussi, dai checkpoint con transenne ai conta persone, dai sensi unici pedonali ai divieti di stazionamento.
Nelle stazioni i pericoli più importanti, visto che per Natale tantissimi italiani si sposteranno per fare rientro verso il Sud. Almeno quindicimila gli uomini in campo, con una pianificazione di servizi speciali della Polfer anche a bordo dei treni, e della polizia stradale per i controlli su strade e autostrade dove, già da venerdi, è previsto l’esodo verso Sud e verso le seconde case.
Intanto i vari Sindaci stanno studiando delle misure per fronteggiare l’emergenza, visto che per lo shopping migliaia di persone si sono riversate nelle strade. Le idee sono quelle del senso unico pedonale, sperimentato con successo anche in galleria Vittorio Emanuele a Milano, e i varchi con contapersone nelle zone dello shopping .Ma grande attenzione sarà riservata agli accessi a bar e ristoranti con servizi mirati, già prima del weekend, per garantire che colazioni, pranzi e aperitivi si svolgano nel rispetto dei numeri previsti dal distanziamento, ovviamente chiudendo l’attività entro l’1.