Repubblica: “Il personaggio della settimana. Il portiere espulso: «Ho fatto la pipì durante la partita»”

“Un’espulsione salita agli onori della cronaca per la sua singolarità. Il giovane portiere del Messina, Armando Prisco, nel derby tra Igea Virtus e Messina, è stato espulso per aver fatto la pipì a bordo campo, accanto ad uno dei cartelloni pubblicitari presenti allo stadio di Barcellona Pozzo di Gotto. A notarlo è stato l’arbitro, che lo ha espulso l’estremo difensore peloritano, applicando alla lettera il regolamento. “È stata una vicenda più che altro comica – dice il portiere del Messina – Mi sono piegato, mimando uno stretching, proprio perché sapevo che attorno a me c’era tanta gente che avrebbe potuto vedermi. Ho provato a non farmi notare, ma l’arbitro si è avvicinato chiedendomi cosa stessi combinando. Sussurrando non mi è rimasto che dirgli la verità.  Sono anche stato onesto, raccontandogli cosa fosse accaduto, ma credo che il direttore di gara abbia preso troppo sul personale questa situazione. Mi dispiace perché nessuno si era accorto del mio gesto, al punto che tutti mi hanno chiesto il motivo della mia espulsione, credendo si trattasse di una perdita di tempo. Sfortuna mia, però, è stato proprio l’arbitro ad accorgersene». Armando Prisco è nato ad Aosta nel 1997 e ha fatto tutta la trafila nel vivaio del Genoa, fino alla “Primavera”. In questa stagione ha disputato 8 partite con il Messina. È cresciuto ispirandosi a Pepe Reina e Iker Casillas ma è balzato agli onori della cronaca per l’espulsione per colpa di una pipì. «A 21 anni non sono ancora incontinente – raccontaa– La prossima volta cercherò di tenermela e porterò al termine la gara. Mi dispiace per il gesto, purtroppo, però, mi scappava, probabilmente anche per la tanta acqua che avevo bevuto prima dell’incontro e durante il riscaldamento. Ho chiesto subito scusa, ho decisamente sbagliato contesto e situazione – ha concluso il numero uno giallorosso – . Non mi aspettavo che il mio gesto potesse avere questo risalto, anche se immaginavo che non sarebbe passato inosservato a lungo. Sembra una barzelletta e sicuramente nella vita accadono cose decisamente peggiori rispetto ad un semplice bisogno». Il giudice sportivo non la pensa come lui e ha inflitto a Prisco tre giornate di squalifica”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.