L’edizione odierna di “Repubblica”, riporta le parole di Pasquale Di Filippo, ex killer di Cosa nostra oggi collaboratore di giustizia: «I boss di Palermo hanno di sicuro festeggiato per quelle scarcerazioni — sussurra al telefono — so come ragionano, sono stato anche io un mafioso. Hanno festeggiato per la disorganizzazione dell’antimafia». «Ho letto su Repubblica che è andato ai domiciliari anche Nino Sacco, componente del triumvirato che reggeva il mandamento di Brancaccio. Adesso, ho paura. Perché io ho raccontato tanti segreti di quel capomafia, ho svelato che era uno dei fidati di Leoluca Bagarella, il cognato di Salvatore Riina. Sacco è legatissimo ai Corleonesi, che mi hanno condannato a morte. E quella sentenza non è stata mai revocata».