Repubblica: “Il Parma punito per l’illecito a sua insaputa…”

“La sentenza delle emoticon salva la A del Parma, che però partirà da -5, e trafigge al cuore l’arciere Calaiò, 36 anni, ora squalificato per due. Un messaggio da WhatsApp fuggito poi richiamar non vale: per il Tribunale federale si è trattato di tentato illecito. I testi amichevoli e le ” faccine” inviati a De Col dello Spezia, ex compagno di squadra, prima dell’ultima partita di campionato (« Ei pippein non rompete il cazzein venerdì mi raccomando amico mio » ) costano all’attaccante, in primo grado, il probabile stop alla carriera, oltre a ventimila euro di ammenda. La sentenza riproduce quattro messaggi, con tanto di emoticon dei baci e dei denti stretti, tutti senza risposta. Nell’ultimo, Calaiò precisava che « comunque pippein stai tranquillo scherzavo tanto per me è uguale tanto fra un po’ smetto » . I giudici hanno interpretato i primi come una richiesta di ammorbidire gli avversari e l’ultimo come un tentativo in extremis di fare retromarcia.
Dopo tre promozioni di fila al Parma servirà un’altra rincorsa per salvarsi, anche se la Procura aveva chiesto direttamente la revoca della promozione: sperava il Palermo, pronto a subentrare. La decisione si è giocata anche sul filo dei giorni: la penalizzazione va scontata, scrivono i giudici, nella stagione sportiva in corso, che è però ormai è la 2018/19, iniziata il 1° luglio. La partita non è finita: club e giocatore sono pronti ai supplementari davanti alla Corte d’appello federale. «La A è un dato di fatto ma lavoriamo per l’assoluzione totale o la derubricazione» fa sapere l’avvocato Eduardo Chiacchio. « Prendiamo atto della sentenza, pur trovandoci in profondo disaccordo. È davvero brutto che venga macchiata una promozione conquistata sul campo senza scorciatoia alcuna. Lo dice anche la sentenza, letteralmente: ‘La conoscenza dei fatti da parte del Parma non è stata in alcun modo nemmeno ipotizzata, e il Parma ha conseguito sul campo la promozione in Serie A’. Riteniamo la pena ampiamente spropositata, ma in ogni caso continuiamo a nutrire profonda fiducia nella giustizia sportiva e ci prepariamo per il secondo grado di giudizio » aggiunge l’ad Luca Carra.
Per il sindaco Federico Pizzarotti è « una sentenza che non rende giustizia al Parma e alla sua grande cavalcata. Quella gialloblù è stata un’impresa sportiva senza se e senza ma, e certo non saranno 5 punti di penalizzazione a togliercela. Resta l’amarezza e il grande danno d’immagine » . Parola all’appello, probabilmente a inizio agosto.
Oggi o più probabilmente domani arriverà la sentenza del Chievo, a processo per plusvalenze fittizie. La Procura ha chiesto 15 punti di penalizzazione, cioè la retrocessione ( spera il Crotone, in questo caso), ma anche qui varrà il principio della sanzione nel 2018/ 19. Al momento, almeno in teoria, l’organico della A non è ancora certo. E fra due giorni c’è il sorteggio dei calendari”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.