Repubblica: “Il Palermo tira dritto. Nella catena di comando del City Group forse c’è un anello mancante”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo la catena di comando del City Group.

Il brusio di sottofondo di uno stadio e di ogni angolo della città alla fine è diventato un rumore impossibile da non ascoltare. Ma dopo un altro scivolone al “Barbera”, dove anche il Catanzaro è uscito da padrone, il City Group ha deciso di confermare la fiducia a Eugenio Corini. Da quello che filtra da viale del Fante, l’allenatore apertamente contestato dalla tifoseria, rimane in sella alla squadra rosanero. E non ci sono nemmeno gli indizi e gli elementi per potere dire che la partita con il Parma sarà l’ultima spiaggia per un eventuale esonero, perché la linea rimane sempre la stessa: il giudizio si vedrà alla fine.

L’unico segnale di una piccola riflessione sul possibile cambio in panchina, è che lo stesso Corini a fine gara, con alcuni contestatori fuori dallo stadio, abbia detto: «Ho parlato con Rinaudo e Gardini dopo la partita e ho detto loro che ho l’energia e la forza per andare avanti e che credo in questi giocatori. Naturalmente la società farà le sue valutazioni». Un messaggio interpretabile come un chiaro segnale di chi non ha intenzione di dimettersi, finché la società esprimerà fiducia. Ma è un circolo vizioso. Perché sembra proprio che nella catena di comando del City Group ci sia un anello mancante nel ruolo di chi deve prendere delle decisioni rapide in momenti di crisi come sette partite con appena 5 punti.

Tre con un solo punto. Una media da retrocessione, altro che lotta per la serie A. Anche contro la tesi più volte sbandierata sull’obiettivo stagionale, cioè lottare per la promozione e mantenersi tra le prime 4-5. Perché la vetta si allontana e dista già 9 punti. E il Palermo è scivolato all’ottavo posto, l’ultimo per i play-off, mentre tutte le altre corrono. È indubbio però che sarà difficile digerire un’altra cattiva figura nel big match della prossima settimana contro il Parma.