Repubblica: “Il Palermo sfida la Sampdoria: quando questa gara valeva la Champions”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo che sfida la Sampdoria ricordando quando questa gara contro le due compagini valeva la Champions.
C’è stato un tempo in cui per il Palermo, la sfida alla Sampdoria era un classico per la qualificazione in Europa. C’è stato un anno in cui da una parte l’attacco schierava Pastore-Miccoli-Cavani e dalla sponda blucerchiata c’era la nuova coppia dei gemelli del gol di Cassano e Pazzini. Il big match di Marassi di sabato fa tomare alla mente quel formidabile 2010, l’anno in cui i rosanero e i doriani si giocarono la qualificazione in Champions League. È alla fine, tra la squadra Delio Rossi e dell’ex Gigi Del Neri, l’avrebbe spuntata la Sampdoria. Dopo una partita, che i tifosi rosanero ricordano quasi come una battaglia epica. Finì 1, con Fabrizio Miccoli che segna il pareggio su rigore, si rompe il crociato e sfiora il raddoppio con il ginocchio rotto. E Budan che butta via di testa la palla che avrebbe portato i rosa in Champions.
Ma quel 9 maggio 2010, al “Barbera”, si aggirava uno spettro, sfuggito agli occhi dei 35.872 presenti sugli spalti. Poche settimane dopo, una fonte avrebbe confidato ai carabinieri del Ros che il superlatitante Matteo Messina Denaro non solo era presente sugli spalti, ma era allo stadio l’ordine del giorno il progetto di colpire il palazzo di giustizia e la squadra mobile di Palermo. Un segreto i cui dettagli non sono stati chiariti nemmeno con la cattura del boss.
In campo, come detto, la partita sarebbe finita 1-1. Il Palermo di Delio Rossi del record di punti (65), di gol (59), di vittorie (18) e dell’imbattibilità in casa, aveva bisogno di vincere per agguantare la Sampdoria. Ma dopo un primo tempo di marca rosanero, i blucerchiati passarono in vantaggio con un gol su rigore di Pazzini. Poi Miccoli avrebbe pareggiato sempre su rigore, rompendosi il crociato e sfiorando la rete del vantaggio, se non avesse trovato un super Storari, tra i migliori in campo. Ma tutti ricordano la ribattuta di testa clamorosamente fuori di Budan, a tempo scaduto.