L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla sfida del Palermo contro il Como.
A un certo punto della presentazione dello scontro salvezza di stasera (20.30 al “Barbera”), Eugenio Corini ha messo da parte schemi, giocatori e tattiche e ha parlato a cuore aperto: «Il mio sogno è giocare una grande partita e vincere contro il Como per costruire un percorso. In una stagione come questa non posso spingermi oltre l’obiettivo della prossima partita – ha detto il tecnico rosanero – bastano due partite storte per andare in difficoltà, ma la vittoria di Benevento ci ha lasciato sensazioni positive, perché abbiamo reagito bene alla pressione, giocando una gara di sostanza e qualità».
Sul campo, il Palermo è chiamato a fare risultato per tanti motivi. In primis, per guadagnare vantaggio rispetto a una diretta concorrente che si trova tre punti sotto, insieme al Benevento e alla Spal (che i rosa affrontano domenica a Ferrara) nella zona rossa della retrocessione. E per restare in scia o superare le tre squadre che hanno un punto in più, cioè Pisa, Cittadella e Cagliari. La seconda motivazione è ritrovare il feeling con il “Barbera”, che si è entusiasmato nella vittoria sotto l’acquazzone contro il Parma e poi spento nella caduta contro il Venezia.
«Valuteremo fino alla vigilia la condizione di chi deve smaltire qualche acciacco, ma con il Como scelte saranno dettate più dalla tattica che da esigenze di turnover, per cui, al contrario, starò più attento in vista della gara contro la Spal», dice Corini. Nel Como di Longo non ci sarà sicuramente la stella ex Arsenal, Barcellona, Chelsea e Monaco Cesc Fabregas, che con la società lariana di proprietà dei fratelli magnati indonesiani Hartono non ha solo firmato un contratto da giocatore, ma ha anche acquistato quote del club. Il 35enne campione del mondo con la Spagna finora ha raccolto solo 444 minuti in 8 presenze con un assist ed è indisponibile sino a Natale.