L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Lorenzo Lucca, attaccante del Palermo. Il suo idolo è Zlatan Ibrahimovic, sogna un gol in rovesciata, ma la sua prima rete in rosanero, contro il Biancavilla, è stata con un tap-in sotto porta. «Nessun vincitore crede al caso » è stata la frase scritta da Lucca sui social. Una frase che ha spiegato a chi gliene ha chiesto il significato dicendo che «non è un caso tutto quello che succede quando si lavora duramente durante gli allenamenti». «Bravo pennellò», gli ha risposto Andrea Accardi prendendo simpaticamente in giro il suo nuovo compagno per la sua statura. Del resto i suoi due metri di altezza non passano inosservati. Due domeniche fa, quando si è presentato per la prima volta fra i convocati a Cittanova, vederlo camminare accanto ad Andrea Silipo, che di statura tocca il metro e settanta, faceva un certo effetto. E invece appena sette giorni dopo proprio la strana coppia ha regalato tre punti pesantissimi al Palermo. In estate, Mazzarri aveva scelto di trattenerlo a Torino pensando che potesse essere utile alla causa. La scelta dell’ex allenatore del Toro di fatto gli ha negato la possibilità di essere riscattato dal Brescia dopo la stagione brillante con la Primavera trascorsa allenandosi anche con la prima squadra di Eugenio Corini. Proprio a Brescia lo hanno paragonato a Luca Toni e ai più attenti il gol che ha realizzato domenica scorsa ha ricordato proprio quello realizzato dallo stesso Toni al “Barbera” contro la Roma. Lucca ha già calcato i campi di Serie C debuttando in prima squadra con il Vicenza. A chi gli ha chiesto di descrivere le sue caratteristiche, Lucca ha risposto che gli piace andarsi a prendere la palla fra le linee e, manco a dirlo, fare gol. L’altezza lo agevola nel gioco aereo anche se «il gol che mi piacerebbe fare è in rovesciata».