L’edizione odierna de “La Repubblica” analizza la situazione del Palermo in vista della gara di Biancavilla. Recupera Santana, spera di avere Martin a pieno servizio, ma rischia di perdere Lancini l’allenatore Pergolizzi. Martin si è fermato per precauzione per un risentimento muscolare. Chi invece preoccupa un po’ di più è il difensore centrale: «Valutiamo bene lo stato di salute di tutti – dice Pergolizzi – su Martin siamo piuttosto ottimisti, ma abbiamo una rosa ampia che mi permette di non forzare determinate situazioni. C’è ancora tempo prima della partita e deciderò all’ultimo. Sull’impiego di Santana ne parleremo insieme con il giocatore e lo staff medico: è stato fermo due settimane, vediamo se schierarlo può compromettere il suo stato fisico o se serve gestirlo ancora un po’ e rischiarlo solo in caso di necessità». Biancavilla? «Ma non sarà una rivincita – dice l’allenatore del Palermo – sarà piuttosto una partita con tre punti in palio come le altre, solo che rispetto alle altre formazioni noi già ci conosciamo. Cercheremo di fare bene quello che in Coppa Italia abbiamo sbagliato e migliorare ciò che abbiamo fatto bene. L’eliminazione per certi versi ci è servita, il campionato è la nostra priorità. Contro il Biancavilla vorrei intensità e aggressività, anche perché se non lo facciamo e non applichiamo i nostri principi di gioco rischiamo di prendere una scoppola indimenticabile». «Dobbiamo sentire le sei vittorie come motivazione per continuare a vincere – dice Pergolizzi – e non sentirci appagati. Alla squadra ho detto che per vincere un campionato devi fare dalle venticinque alle ventotto vittorie. Noi ne abbiamo fatte solo sei, significa che c’è una montagna ancora da scalare». Divieto di trasferta? «Mi dispiace per i tifosi – dice Pergolizzi – è troppo facile chiudere gli stadi. Prima diciamo di portare i bambini allo stadio e poi li chiudiamo? Questa è la strada più breve e non la ritengo giusta. Tornando da Messina ci hanno impedito di entrare in autogrill per ragioni di sicurezza: e se uno ha necessità, che fa? Così è troppo facile. Si devono dare regole e possibilità, non solo divieti».