L’edizione odierna de “La Repubblica – Palermo” si sofferma sul Palermo e l’obiettivo playoff.
Da una stagione progettata per puntare alla promozione e sorprendere, il percorso del Palermo si è trasformato in una lotta di inseguimento, con il rischio concreto di rimanere a mani vuote mentre le altre big del campionato scappano. Dopo l’ennesimo pareggio, la squadra deve seriamente interrogarsi su quale sia il suo vero obiettivo: la Serie A è ancora possibile, ma con ogni probabilità solo passando dai play-off e non con la promozione diretta. L’1-1 contro il Frosinone, ultimo in classifica e in piena crisi, non può essere considerato un risultato normale né un passo avanti, considerando il contesto e l’avversario.
Il Palermo ha mostrato una prestazione altalenante, alternando momenti di gioco intenso a fasi di difficoltà anche contro le squadre di bassa classifica. Con la Salernitana quartultima, è bastato un gol di Tello per ottenere il successo; contro il Cittadella penultimo, molte occasioni sono state sprecate, con la sconfitta arrivata nel finale; solo contro il Sudtirol terzultimo è arrivata una vittoria convincente (3-1). Nel frattempo, le squadre che il Palermo avrebbe dovuto sfidare per la promozione sono già in fuga: il Pisa capolista è a +13, il Sassuolo a +11 e lo Spezia, ancora imbattuto, a +10. I siciliani sono attualmente settimi, con un bottino inferiore rispetto alla stagione scorsa, in cui, alla tredicesima giornata, erano terzi a -4 dal Venezia.
Il Palermo dovrà puntare ai play-off, ma restano dubbi sulla sua posizione in classifica, attualmente settima con 17 punti, insieme a Bari, Brescia e Juve Stabia, inseguiti dal Mantova a quota 16. Perdere ulteriori posizioni potrebbe compromettere la qualificazione ai play-off, un esito lontano dagli obiettivi iniziali della società. Nonostante Dionisi abbia ridimensionato le aspettative, affermando che la squadra non è il “Real Madrid della Serie B”, è evidente che l’attuale rendimento sia distante dalle ambizioni dichiarate.
In estate, l’amministratore delegato Gardini aveva dichiarato che l’obiettivo era rendere la squadra più competitiva per la Serie A. Gli esoneri di Corini e Mignani, avvenuti dopo prestazioni altalenanti, confermavano questa volontà di puntare in alto. Con l’arrivo di un nuovo allenatore e del direttore sportivo De Sanctis al posto di Rinaudo, il Palermo sembrava intenzionato a lottare per la promozione. Tuttavia, il CEO del City Group, Ferran Soriano, ha recentemente raffreddato gli entusiasmi, affermando di voler “una rosa con rischio retrocessione vicino allo zero” e sottolineando la scarsa pazienza nei confronti degli allenatori. Questa affermazione ha sollevato interrogativi su chi abbia deciso gli esoneri di Corini e degli altri tecnici, incluso Baldini.
A questo punto, sarebbe utile fare chiarezza sugli obiettivi effettivi della società, perché anche l’accesso ai play-off potrebbe rivelarsi problematico in un contesto di aspettative contrastanti.