Marzo 2025 è la data di scadenza del certificato di idoneità statica dello stadio Renzo Barbera. Senza il rinnovo, l’impianto diventerebbe inagibile. Per ottenere l’autorizzazione servono lavori urgenti dal costo stimato di circa 3 milioni di euro, una cifra che il Comune non è in grado di sostenere. Ancora una volta, sarà il Palermo a intervenire economicamente, come già accaduto in estate con i 3,5 milioni di euro spesi per garantire l’apertura dello stadio al pubblico. Quei lavori, tuttavia, saranno rimborsati dal Comune attraverso i 3 milioni di euro dell’avanzo di bilancio, ma i conti iniziano a non tornare più.
Come riportato da Valerio Tripi sulle pagine di La Repubblica, il rapporto fra il Palermo e l’amministrazione comunale è regolato da una concessione che però non copre i costi già anticipati dal club. L’accordo, in scadenza nel 2026, prevede che il Palermo versi complessivamente 488.282 euro: 172.335 euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, e 143.612 euro per il 2026. In origine, il canone era stato fissato nel 2020 a 341.150 euro l’anno, ma è stato successivamente ridotto a causa del Covid. Anche qualora fosse rimasto invariato, i 2.046.900 euro previsti in sei anni non sarebbero comunque sufficienti a coprire le spese già affrontate dal club, né tantomeno quelle future.
Per questo motivo, si discute di una nuova convenzione. Il sindaco Roberto Lagalla intende proporre una bozza al presidente del consiglio comunale Giulio Tantillo, con l’obiettivo di portarla in aula tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Tuttavia, le parti sembrano ancora lontane: il Palermo vorrebbe un accordo a lungo termine, mentre il Comune preferisce vincolare la durata della concessione al raggiungimento di tre obiettivi strutturali. L’unico punto fermo è che i lavori per il rilascio del certificato di idoneità statica sono già in corso, finanziati direttamente dal club. In un modo o nell’altro, il Comune dovrà restituire queste somme.