Repubblica: “Il Palermo non fa il bis. A Mantova un pari senza sussulti”

L’edizione odierna de “La Repubblica – Palermo” si sofferma sul pareggio del Palermo contro il Mantova.

Il pareggio a reti inviolate tra Mantova e Palermo ripropone un risultato che mancava da 53 anni, quando le due squadre si erano incontrate per l’ultima volta nel 1971. Tuttavia, chi aveva assistito a quella gara si sarà probabilmente divertito di più rispetto alla partita di ieri, che non lascerà un segno per spettacolarità o intensità. Entrambe le squadre avevano necessità di fare punti: il Palermo per dare continuità dopo la vittoria contro la Reggiana, e il Mantova per risollevarsi dopo aver raccolto solo due punti nelle ultime quattro partite. La posta in gioco ha portato a un primo tempo statico e a tratti soporifero, con qualche spunto solo nella ripresa.

Il Mantova ha adottato un gioco paziente e cadenzato, con un fitto scambio di passaggi che coinvolgeva principalmente il portiere Festa e i difensori, cercando di spingere il Palermo fuori dalla sua metà campo. Il Palermo ha risposto in modo alterno: a tratti accettando il gioco avversario, altre volte cercando di alzare il ritmo per mettere pressione. Tuttavia, i rosanero, pur avendo le capacità per essere più incisivi, si sono spesso accontentati di non subire, mantenendo un atteggiamento prudente.

L’unica azione realmente pericolosa del primo tempo è stata l’uscita di Desplanches su Fiori, lanciato a rete da Aramu, mentre il Palermo ha mostrato poca efficacia offensiva. Nella ripresa, il Mantova ha provato a giocare con maggiore iniziativa, e il Palermo ha cercato di sfruttare i suoi esterni senza però ottenere grandi risultati. Il momento clou è arrivato all’undicesimo minuto, quando il Mantova è andato in gol, ma l’arbitro ha annullato per un tocco di mano di Galuppini.

Dionisi ha inserito forze fresche con Le Douaron, Verre, Appuah e Di Francesco, ma senza cambiare l’inerzia della partita. Nel finale, Appuah ha sciupato una buona occasione in un due contro uno, tirando invece di servire il compagno meglio piazzato. Alla fine, il risultato di 0-0 è giusto per una partita avara di emozioni e di spettacolo.