Purtroppo per il Palermo ieri contro il Venezia è arrivato solo un pareggio per o-0. I rosanero hanno provato a conquistare i tre punti, senza però riuscirci. La squadra di Inzaghi si è difesa bene e non ha lasciato grandi spazi alle imbucate rosanero. Ecco quanto scrive “Repubblica” in merito alla gara di ieri: “Si potrebbe dire che in una gara che metteva a confronto le due migliori difese del campionato non poteva che finire 0 a 0. Forse si potrebbe dire che il Palermo, già in emergenza per le assenze di Cionek e Chochev, è stato costretto a rinunciare anche a Nestorovski e alla sua potenza di fuoco. Ma forse la verità è che il Palermo versione casalinga non è lo stesso che vediamo lontano dal “Barbera”. Fatto sta che il Venezia porta via un punto dopo i tre che aveva conquistato il Cittadella e che lo 0 a 0 serve per tornare per una notte in testa alla classifica sia pure in compagnia di Parma e del Bari che giocherà oggi. Il Palermo, è giusto dirlo, ci ha provato. Lo ha fatto spesso senza lucidità spinto più dalla voglia di fare che da altro. Ma è anche vero che i rosa sono andati a sbattere regolarmente contro la difesa della squadra di Inzaghi che ha badato a difendere e a provare qualche azione in avanti dimostrando sin dal primo minuto di avere messo il pareggio nel mirino. Il tentativo di aggirare la difesa del Venezia non sortisce effetti se non quando i rosa ci provano con iniziative personali. Molto più convincente è invece l’azione in verticale a cercare il terminale offensivo di turno. Sia esso Coronado o, il più delle volte, Trajkovski. L’altra soluzione che sembra dare buoni frutti è quella di sfruttare la fascia sinistra nella quale Aleesami si rende sempre pericoloso con palloni che arrivano dal fondo. Ma le cose migliori, come spesso accade, le fa vedere Coronado. La pericolosità del Palermo dipende dalle accelerazioni del brasiliano che spesso però predica nel deserto. Il deserto del “ Barbera” desolatamente con gli spalti vuoti. Gnahorè, Trajkovski e Murawski ci provano con due tiri da fuori nel giro di pochi secondi. Quello del polacco chiude malamente il tris, ma serve comunque a dare l’idea della spinta offensiva della formazione rosanero nonostante il Venezia dimostri di essere vivo e sempre pericoloso. Fatto sta che però il Palermo non riesce a concretizzare il proprio predominio territoriale che resta soltanto a livello di possesso palla e non di vere occasioni da rete che restano un miraggio per tutto il primo tempo. Si ricomincia con lo stesso filo conduttore e gli stessi protagonisti della prima frazione. Al 10’ è Coronado a impegnare il portiere avversario dopo lo scambio con Trajkovski mentre, un minuto dopo, Gnahorè non trova il giro giusto sul sinistro che termina alto.
Sembra comunque che il Palermo voglia spingere sull’acceleratore. I rosa presidiano la metà campo del Venezia che bada soprattutto a difendersi. Lo farà ancora di più quando, a dieci minuti dalla fine, resterà in dieci per l’espulsione di Domizzi. Un vantaggio che il Palermo non saprà sfruttare nonostante l’assalto finale che si concretizza nel tiro di Embalo ribattuto dal portiere avversario”.