L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo del City Group che ha visto i propri sogni ridimensionati.
Così il Palermo rischia di tornare in serie C. Due sconfitte consecutive contro due concorrenti per la salvezza, una classifica di nuovo cortissima e un’altra involuzione sul piano del gioco, dopo che la squadra di Corini sembrava essersi lasciata alle spalle la fase più critica. La disfatta del “Barbera” contro il Venezia alla quattordicesima giornata rischia di segnare uno spartiacque netto della stagione rosanero: con 15 punti in classifica, appena 4 in più dell’ultimo posto e una sola lunghezza sul terzultimo, il campionato del Palermo sembra giocoforza destinato a una lotta, metro per metro, punto per punto, per restare in serie B.
Qualcosa di diverso dall’obiettivo della società più volte ribadito con la formula: “Consolidare la categoria”. Nel post gara, alla domanda precisa sulla classifica pesante, Corini ha riposto: «Sarà un campionato difficile di alti e bassi con un grande equilibrio, ma ci hanno tolto un rigore e un gol regolare e in questo campionato, dove i margini tra aver giocato bene o male sono molto sottili, questi episodi fanno la differenza». E poi: «Abbiamo dei difetti, ma la squadra ha dimostrato un cuore grande, meritava il pareggio».
Eppure, non basta. E viene in mente una frase del numero 10 Francesco Di Mariano, veterano della B, quando si presentò al Palermo: «Dobbiamo fare al più presto 35-40 punti e poi si vedrà». Ecco, con questo trend, quella soglia non sarà raggiungibile prima della primavera, il che significherebbe vivere una stagione di lotta fino alla fine per mantenere la categoria. Anche perché dietro la classifica si è mossa e tutte le squadre della parte bassa hanno fatto punti: oltre appunto al Venezia che resta penultimo, hanno vinto il fanalino di coda Perugia, il Pisa e il Modena e hanno pareggiato Cosenza, Como, Benevento e Cittadella. Cioè quasi tutte le concorrenti si trovano in un momento migliore, dal punto di vista psicologico, del Palermo.