Repubblica: “Il Palermo alla ricerca del gol perduto il flop in attacco tra le cause della crisi”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo e la ricerca del gol subito.

Sembra passata un’era, ma fino alla nona partita, quando le cose in casa rosanero andavamo benissimo, il Palermo aveva il secondo attacco del campionato e aveva mandato in rete 12 giocatori diversi. Poi, come è noto, qualcosa si è inceppato sul piano del gioco e quindi anche dei risultati, ma soprattutto è diventato sempre più difficile fare gol. La crisi della squadra di Eugenio Corini non è dettata da un’imbarcata di gol subiti, ma dall’incapacità progressiva di segna re. I numeri come sempre vengono in aiuto. Nelle ultime sei partite i rosa hanno segnato appena quattro reti e sono rimasti a secco due volte.

L’ultima occasione in cui la squadra ha fatto più di una rete è stata contro lo Spezia. E in questo momento estremamente negativo, quelli che hanno segnato di meno sono stati proprio gli attaccanti. Contro il Catanzaro ha accorciato le distanze Stulac, bomber per caso e autore della rete del pareggio contro lo Spezia. A Terni i rosa sono passati in vantaggio con un’inzuccata di Lucioni, che con due reti è quarto nella classifica marcatori della squadra. Contro il Brescia ci ha pensato un altro centrocampista, Coulibaly. Così l’unico gol delle punte è stato un rigore inutile di Matteo Brunori contro il Lecco, mentre Mancuso aveva segnato contro lo Spezia. È proprio il capitano l’emblema di una squadra dove gli attaccanti stanno facendo una grande fatica.

L’anno scorso, alla quindicesima giornata aveva raggiunto già quota 7 gol, tra l’altro ben distribuiti, con una doppietta e poi 5 reti in altrettante partite. Quest’anno è fermo a quota 4 e di fatto, oltre alla tripletta contro il Venezia, l’unico acuto è appunto il rigore segnato da subentrato contro il Lecco. Poi ci sono 13 partite su 15 completamente a secco. La sensazione è che il numero 9 sia penalizzato dallo stile di gioco di una squadra che verticalizza poco e invece riempie l’area di rigore di cross, spesso inefficaci, come nessun altra formazione in serie B. Quello che dovrebbe essere il suo alter ego, o spalla, cioè Leonardo Mancuso, è arrivato a quota 3. Tutte reti decisive, ma è a secco da 6 partite e continua a pagare un ruolo di esterno d’attacco lontano dalla porta, che lo costringe a continui ripiegamenti sulla fascia.