L’edizione odierna de “La Repubblica” approfondisce la scelta Hera Hora per il nuovo Palermo. Alla fine l’ha spuntata la società creata dalla Damir con Dario Mirri e Tony Di Piazza, che ha già predisposto quattro assegni da 250 mila euro alla Federcalcio come da adempimenti previsti: «Quello di Hera Hora – dice Orlando – è stato il progetto migliore e il più aderente alle nostre richieste. Il programma è assai ambizioso e coinvolgerà realtà cittadine ad alto livello. Ma anche il coinvolgimento delle società che giocano a Palermo, dell’università e delle strutture della città. Credo che possa esser un buon viatico per riportare l’entusiasmo per il calcio in città. Non tutte le proposte sono arrivate complete come era richiesto dall’avviso, anzi ce n’era qualcuna che presentava gravi lacune. Ma mi avvarrò della privacy per non dire altro se non che alcune non rispettavano la clausola sociale della salvaguardia dei posti di lavoro. C’è stato chi non ha presentato il bilancio, chi altri aspetti. Hera Hora mette insieme il fatto di giocare in casa con l’amore e le risorse finanziaria di chi viene da fuori. Vedere le lettere di patronage di banche nazionali italiane e americane è stato un conforto ulteriore. Credo che dovrò cambiare atteggiamento nei confronti del calcio. Avendo avuto la responsabilità di indicare la società che porterà i nostri colori e il nostro nome, anziché seguire il Palermo in televisione lo seguirò allo stadio». I rappresentanti della nuova proprietà hanno seguito l’annuncio in diretta Facebook dalla sede della Damir, con Dario e Daniele Mirri c’era anche Rinaldo Sagramola. Di buon mattino, Mirri ha tempestato di telefonate amici, collaboratori e conoscenti per chiedere pareri e previsioni sull’assegnazione e sulla bontà del suo progetto: «Comunque vada si festeggia ugualmente – ha confidato Dario Mirri – evidentemente se dovesse vincere un altro significherebbe che il suo progetto è migliore e per il Palermo sarà decisamente meglio così. E se va bene per il Palermo io sarò contento lo stesso». Dopo lo zio Renzo Barbera, adesso toccherà a lui e alla sua famiglia, insieme a Tony Di Piazza, farsi carico della rinascita.