L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Catania targato Mancini con l’arrivo anche di Perinetti. La rosea riporta, infatti, alcune parole dell’ex ds del Palermo.
L’aveva già visto giocare nelle scorse settimane dalle tribune del “Massimino”, ma contro il Campobasso Benedetto Mancini, tra selfie e pacche sulle spalle dei tifosi, ha osservato il Catania con gli occhi del nuovo proprietario. Vuole capire come migliorarlo nell’ottica del nuovo corso. Nuovo, perché già da subito cambierà il management dirigenziale. Logorato da una stagione inenarrabile in termini di gestione delle criticità quotidiane, Maurizio Pellegrino ha infatti rassegnato le proprie dimissioni, con una nota diramata ieri mattina: «Oggi mantengo fede a ciò che avevo già dichiarato, lasciando alla nuova proprietà la possibilità di programmare e di gestire in piena autonomia. Presto incontrerò il signor Mancini per approfondire e definire il passaggio di consegne alle nuove professionalità che sono state già annunciate. Il Calcio Catania rimane nel mio cuore».
Pur artefice di un lavoro pregevole, l’ex centrocampista e allenatore rossazzurro, si fa da parte, a meno che Mancini non lo convinca a tornare sui suoi passi, garantendo continuità all’attuale progetto tecnico: «Pellegrino e Baldini hanno fatto un ottimo lavoro – dice Mancini – ho già detto che respingerò le dimissioni. Sabato incontrerò a Roma Giorgio Perinetti, poi verrà qui ad assistere a Catania-Taranto. Dopo quarant’anni di lavoro è una garanzia per tutti. Con l’arrivo di Perinetti Pellegrino potrebbe scaricarsi di responsabilità. Altri nomi della mia squadra di lavoro saranno Fabrizio De Micheli come direttore generale, mentre Dario Perugia sarà il responsabile dello staff sanitario, anche Riccardo Fabbro farà parte dell’organigramma».
Ma il ritorno in Sicilia di Perinetti è davvero in uno stadio così avanzato? Raggiunto telefonicamente da Repubblica, l’ex direttore generale del Palermo si è mostrato cauto sull’argomento. «Catania è una piazza importante e dal grande fascino – dice Perinetti – ma non conosco direttamente Mancini. Lo incontrerò per farmi esporre il suo progetto e successivamente farò le opportune valutazioni». Per quanto esposto nel corso della conferenza stampa tenutasi a Catania mercoledì mattina, Mancini intende avviare un progetto tecnico volto alla valorizzazione dei giovani, ma con l’obiettivo di centrare da subito traguardi im[1]portanti.
«Il primo deve essere quello di tornare in serie B, già dal prossimo anno ci proveremo – dice Mancini – Il nostro obiettivo è costruire una società importante che abbia una squadra vincente. La cura del settore giovanile sarà fondamentale Credo in questo progetto che non mira solo al calcio, ma anche su sociale, scuole, prevenzione medico-sanitaria. Ho presentato la manifestazione d’interesse mettendo a disposizione il deposito, per allungare l’esercizio provvisorio. Se il Catania gioca regolarmente è grazie a me. A giugno arriveranno le liberatorie per i debiti, quindi sposteremo il titolo sportivo all’Fc Catania 1946. Questo sarà il primo step, dopodiché penseremo ad iscrizione al prossimo campionato e fideiussione. Lotito è un amico, ma non sarà con me, mai ho parlato con lui del Catania».