Repubblica: “Il mercato del Palermo è il recupero degli infortunati”
Da oggi il via il mercato di riparazione. L’edizione odierna de “La Repubblica” ritiene che il calciomercato rosanero sarà costituito maggiormente dai recuperi degli infortunati di vecchia data. Proprio gli infortuni, nella prima parte di stagione, sono stati i fardelli a cui Tedino ha dovuto tener testa. Ma c’è anche chi, a causa di problemi fisici non ha ancora di fatto iniziato il campionato. Ecco quanto si legge sul quotidiano:
“L’ultima volta che hanno indossato la maglia del Palermo il campionato era ancora quello di serie A. Slobodan Rajkovic il 6 novembre del 2016, Norbert Balogh il 28 maggio del 2017. Il difensore serbo e l’attaccante ungherese possono essere i rinforzi che il Palermo si ritroverà in casa alla ripresa della preparazione in vista del girone di ritorno. L’obiettivo di entrambi è certamente tornare a essere calciatori e smettere finalmente i panni da lungodegenti rosanero. Seguire l’esempio dell’attaccante Gaetano Monachello sarebbe già un buon augurio. L’attaccante di Palma di Montechiaro nell’ultima partita del 2017 contro la Salernitana ha ritrovato fiducia in sé stesso e un gol che mancava dal 22 ottobre del 2016. Se si considera che a Rajkovic, Balogh e Monachello si aggiungerà a breve anche Gabriele Rolando, più che al calciomercato con le complicazioni legate alle opportunità di agire o meno, Bruno Tedino avrà almeno quattro giocatori a disposizione sui quali non ha potuto fare affidamento nel girone d’andata. E chissà che nello sprint finale non possa esserci spazio anche per Andrea Ingegneri, operato il 18 luglio per la rottura del legamento crociato e del collaterale del ginocchio sinistro, la cui prognosi era di circa otto mesi. Dovrà aspettare un po’ di più, invece, Michel Morganella. “Bobo” Rajkovic, come affettuosamente lo chiamano i compagni, è il giocatore che forse più di tutti gli altri desidera ritrovare la quotidianità fatta di allenamenti, vigilie e partite con il resto della squadra. Il difensore serbo da quando è a Palermo ha giocato tre partite e mezza e nemmeno tutte di fila. Dopo l’esordio con espulsione per doppia ammonizione alla prima giornata della stagione scorsa è tornato in campo contro il Napoli, me nella partita successiva contro il Crotone dopo nemmeno mezzora si è scontrato con Posavec subendo una frattura pluriframmentaria e scomposta delle ossa nasali. Ma il naso in quel momento era forse l’ultimo dei suoi problemi, al punto che con la mascherina protettiva si allenava regolarmente, fino ad andare in panchina a un mese dall’intervento chirurgico e giocare una partita intera contro il Milan. Quella contro i rossoneri però resta l’ultima presenza in rosanero. Il Palermo sapeva bene dei problemi del passato alle ginocchia del giocatore, con cinque infortuni gravi nei quattro anni che hanno preceduto l’ingaggio, ma tutto era ormai risolto. Un nuovo trauma proprio a Palermo gli ha causato una serie di problemi che lo hanno tenuto fuori fino ad ora: a scatenare tutto è stata una «lesione intraspongiosa del piatto tibiale postero- laterale, una lesione di I/II grado del muscolo soleo in sede prossimale e un edema su piatto tibiale mediale » . La diagnosi, nonostante i paroloni, lasciava intravedere una prognosi di circa quattro mesi, ma quel ginocchio proprio non ne voleva sapere di guarire nonostante l’intervento chirurgico subito in Belgio. Ad aprile, ogni volta che provava a forzare, il ginocchio destro si gonfiava: il motivo era una nuova lesione alle cartilagini risolta con un nuovo intervento chirurgico e una nuova prognosi di altri cinque mesi. A settembre l’ultimo controllo ha certificato che il ginocchio è clinicamente guarito e poteva iniziare finalmente la lunga attività di preparazione atletica. L’ultimo passo è stato tornare in gruppo per abituarsi al ritmo del lavoro con il resto della squadra fino a lavorare normalmente con il pallone. « È un uomo dalla grande forza morale – ha detto di lui Tedino – ha un modo di allenarsi e comportarsi da campione, è un esempio per tutti. Mi batterò perché possa tornare a essere un calciatore a tutti gli effetti. Le sue qualità tecniche non si discutono». Valori che hanno spinto il Palermo nell’estate del 2016 a metterlo sotto contratto fino al 2020. Alla ripresa della preparazione martedì prossimo Tedino ritroverà anche Norbert Balogh. «Ha passato un inferno – ha raccontato l’allenatore del Palermo – adesso anche lui è sulla buona strada, ha avuto dei problemi delicati, per me è un giocatore formidabile. Tatticamente non è paragonabile a nessuno, ma potrei compararlo a Fellaini per le caratteristiche che ha con e senza palla». Sin dal ritiro Balogh, 21 anni compiuti a febbraio, ha avuto infortuni muscolari. Il giocatore non reggeva i carichi di lavoro ai quali già era sembrato abituarsi nella scorsa stagione e che quest’anno sono diventati tutto a un tratto insopportabili per il suo fisico. La causa è stata la crescita di statura troppo veloce rispetto all’aumento della capacità dei suoi muscoli di sopportare il lavoro. Lo staff medico del Palermo ha deciso di fermare il giocatore e affrontare nei dettagli la situazione fino allo scorso novembre, giorno in cui dal Centro di alta specialità medico- sportiva “ Policlinico dello sport di Monza” è arrivato il via libera dopo test funzionali e diagnostici che hanno evidenziato finalmente un buon allineamento muscolo scheletrico. «Balogh è una grande scommessa del mio allenatore – ha detto Zamparini – L’ho visto giocare contro la Juventus e mi ha impressionato, ma quella praticamente è l’unica partita»”.