L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Qiu Yunqing, infettivologo cinese di 57 anni, vicedirettore dell’ospedale universitario della regione di Zhe Jiang, che chiede «Un vero blocco collettivo delle attività, come si è fatto in Cina. Con rifornimenti alimentari per quartieri, o blocchi di palazzi. I livelli di protezione sono sicuramente inferiori ai nostri. Parlo di maschere, di tute protettive in Tyvek. Le maschere generiche non bastano, l’impressione è che gli operatori non siano sufficientemente tutelati. Nessun ospedale, neanche il più moderno, può resistere all’afflusso gigantesco di pazienti, come sta succedendo in Italia. I possibili malati vanno intercettati prima».