L’edizione odierna de “La Repubblica” parla di possibili interventi statali in merito ai diritti tv per contrastare il fenomeno della pirateria.
Il governo Meloni tenta una nuova vigorosa spallata al “pezzotto”. Se la Serie A, Dazn e Sky firmano l’accordo quinquennale (2024-29) per i diritti di trasmissione delle partite, in Senato il ministro Luca Ciriani deposita un emendamento a un decreto (quello su Caivano) e le Commissioni Affari costituzionali e Giustizia lo stanno discutendo rapidamente, per convertirlo in legge.
L’emendamento del governo va in pressing anche sull’AgCom. Asse-Ema al Garante soltanto tre mesi di tempo per mettere a punto la piattaforma-sentinella e che permetterà il dialogo continuo tra le emittenti tv (Dazn, Sky, Mediadset), l’AgCom e le società di Internet con l’obbiettivo di fermare tempestivamente i siti pirata.
In realtà la prima convocazione è già avvenuta il 7 settembre 2023 (in base alla legge Mollicone, oggi in vigore). Se l’emendamento del governo venisse approvato, l’AgCom avrebbe tempo dunque fino al 7 dicembre 2023 per attivare il motore della piattaforma di vigilanza. La legge Mollicone contro i pirati prevede che l’oscuramento del sito illegale avvenga “ove tecnicamente possibile” mentre l’emendamento del governo cancella queste tre parole, rendendolo obbligatorio sempre e comunque.
Inoltre la legge Mollicone scrive che l’AgCom “può ordinare” l’affondamento del sito criminale; l’emendamento del governo scrive che “ordina”. La legge Mollicone prevede infine sanzioni fino a 258 mila ai danni dei ladri del calcio, come delle serie tv, dei film, dei quotidiani mentre l’emendamento vuole applicare tale sanzione per ogni infrazione.