L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Messina e sul futuro del club.
Il futuro del calcio messinese è appeso a un filo. Dopo sei anni, un campionato di serie D vinto e due salvezze conquistate nelle ultime due stagioni, il patron giallorosso Pietro Sciotto ha deciso di farsi da parte. Due, al momento, gli imprenditori che si sono fatti avanti: il romano Manuele Ilari, attivo nel settore cinematografico, e l’armatore palermitano Fabrizio Mannino, che vanta un patrimonio immobiliare tra Dubai, la Svizzera e Monte Carlo, investimenti in piattaforme di petrolio e un fondo, il Gavit Investments LTD di Hong Kong, con partecipazioni in diverse società italiane, per circa 140 milioni di dollari.
Ilari, da quanto filtra, proprio ieri, avrebbe presentato un’offerta d’acquisto ufficiale, anche se i contenuti non sono noti, in virtù di un patto di riservatezza tra le parti. Mannino, invece, che ha inviato una pec al Comune di Messina, con cui ha manifestato al sindaco Federico Basile l’intenzione di rilevare il club giallorosso, è atteso in città entro la fine di questa settimana e dopo l’analisi delle carte presenterà un’offerta ufficiale.
Dopo il mancato acquisto del Catania, Ilari, amministratore della Mmr Cinema, confida ancora nella fumata bianca. E avrebbe già pronto lo staff tecnico e l’organi gramma societario. Il siciliano Mannino, invece, nato a Palermo e cresciuto a Torino, spera di entrare nel mondo del calcio professionistico italiano, dopo una fugace esperienza in Georgia, nel 2020, in piena pandemia, alla guida della Torpedo Kutaisi.