“«Spero che nei prossimi giorni tutti quanti potranno chiamarmi patron». A sentire Paul Baccaglini c’è ottimismo intorno alla possibile positiva conclusione della trattativa per il passaggio del Palermo da Maurizio Zamparini al manager italoamericano. Certo è che non ci sarà molto da attendere. La riunione decisiva è in programma domani. Intorno a un tavolo si ritroveranno le parti in causa. Da una parte il potenziale venditore e dall’altra i potenziali acquirenti. In mezzo la banca inglese che ha fatto da advisor e che soprattutto finanzierà l’intera operazione avendo deciso di garantire sulla solidità di Baccaglini, dei suoi soci e dei suoi finanziatori. Le alternativa non sono certo tante. Per essere più precisi, sono due. Da una parte, quella che i tifosi sperano non si avveri, Zamparini decide di non vendere. Dall’altra, il patron friulano e Baccaglini trovano una intesa, basata soprattutto sul buon senso, e per il Palermo si apre una nuova fase discontinua rispetto al passato. Sì, perché una terza ipotesi, quella di una collaborazione tra i due soggetti, non è contemplata. È stata una situazione, in una fase di interregno, in qualche modo subita da Baccaglini e che evidentemente non piace sino in fondo nemmeno a Zamparini, ma che certamente non verrà riproposta in futuro. Zamparini ha già una sua squadra e anche Baccaglini ha già un organigramma societario già pronto, ha uno sponsor per la squadra, ha una serie di manager pronti a scendere in campo. «Zamparini – ha detto Baccaglini al Tgr della Rai – ha avuto un ruolo importante in questa società, valorizzeremo il lavoro che ha svolto in questi anni. Con lui manterrò sempre un ottimo rapporto interpersonale ma non societario, tutto si fermerà lì». Una risposta ai dubbi che erano stati sollevati da più parti nei giorni scorsi quando Baccaglini aveva parlato di staffetta. Una risposta che in qualche modo significa che il giorno dopo che l’operazione verrà conclusa a rispondere del Palermo saranno lui e il suo management. Tutta la gente che in questo ultimo periodo ha lavorato alla chiusura della trattativa. Una trattativa che è stata sulle montagne russe e che ha rischiato di saltare definitivamente quando si è parlato delle inchieste della magistratura e dei presunti centoventi milioni di debiti a carico del Palermo. Da Londra c’è stato grande scetticismo, per usare un eufemismo, sulla bontà dell’affare. Le parti, grazie anche alla mediazione dei manager che stanno lavorando all’affare, si sono faticosamente sedute al tavolo delle trattative e alla fine si è arrivati a quella che sembra essere l’ultima curva di un gran premio dai mille imprevisti e dai mille colpi di scena. Baccaglini oggi lascerà Palermo con destinazione probabile Londra. Probabile perché sulla sede del vertice con Zamparini resta il più stretto riserbo. Così come resta su molti degli attori, prima tra tutta la banca internazionale, protagonisti di questa vicenda che tiene i tifosi rosanero con il fiato sospeso. Comunque la si veda, il 30 giugno, domani, è la data che nell’ultimo comunicato stampa emesso dalla proprietà (quindi da Zamparini) veniva indicata come quella utile per il passaggio delle quote azionarie alla YW&F Global Limited. Chissà, forse questo passaggio potrà arrivare anche il lunedì successivo, ma quello che conta è che domani, a meno di altre novità, tutti quanti capiremo se il Palermo resterà a Maurizio Zamparini che lo ha gestito negli ultimi quindici anni o passerà nelle mani di Paul Baccaglini che vuole gestirlo in futuro.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.