L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sugli effetti della zona rossa sulle attività commerciali siciliane.
Suscitando le rimostranze di M5S all’Ars che invece premeva per zone rosse localizzate: «Non ha senso mettere in ginocchio le già agonizzanti attività commerciali in maniera generalizzata ovunque nell’Isola».
Il presidente dovrà vedersela anche con i commercianti: «Questa zona rossa così com’è è iniqua – insiste Patrizia Di Dio, numero uno di Confcommercio Palermo – perché chiudono solo i negozi generici di vicinato. Paradossalmente una mensa con 800 operai o comprare una lavatrice e un computer in una grande catena di elettronica è considerato meno rischioso di prendere il caffè in un bar o comprare un vestito in un piccolo negozio. Ristori subito da parte del governo centrale per chi sta sacrificando la propria attività in nome della salute pubblica».