Repubblica, il coming out di Elena Linari: «In Spagna essere gay è più facile che in Italia»
Elena Linari, difensore della Nazionale femminile di calcio, ha fatto coming out. L’azzurra ha parlato della sua omosessualità ai microfoni di “La Repubblica”, di seguito le sue parole:«A Madrid non ho nessun problema a parlare della mia omosessualità. E sapete perché? Perché non è un argomento scioccante come in Italia, dove tanta gente reagisce male. Essere gay in Spagna non è come essere gay in Italia. In Spagna la libertà di sentire è un valore condiviso, in Italia no». Lei era l’unica Azzurra a giocare all’estero durante il Mondiale, infatti la Linari milita nell’Atletico Madrid. «Ma che scherziamo? La gente soffre e noi ci lamentiamo se un figlio è omosessuale? Allora abbiamo proprio sbagliato tutto». Si può parlare tranquillamente dell’essere gay per Elena: «Ho una compagna che vive in Italia e allora dov’è la storia da prima pagina? » racconta a Dribbling , in onda oggi alle 14 su Raidue. Dice anche di volerle dedicare un gol ma siccome lei di gol ne fa pochi (uno nella scorsa stagione) pensa che la sua compagna sia un po’ sfortunata perché non si sa bene quanto dovrà aspettare (dopotutto la pagano per difendere). Elena poi ritorna sull’argomento (non argomento) per denunciare le grettezze che nutrono la nostra cultura sportiva e la miseria di certe convinzioni radicate: «Trovo assurdo che il calcio femminile abbia bisogno che si parli dell’omosessualità delle giocatrici per far parlare di sé. Oltretutto è una balla che nel calcio femminile fiocchino le omosessuali. In Italia tanti sportivi coprono il loro privato con una relazione di comodo per evitare di scatenare i pregiudizi. Segno che non siamo pronti». La scelta di Elena è semplice e diretta, come quella di sua nonna: «Quando l’ha saputo si è commossa e mi ha detto: “Ho paura per te perché in Italia non siete tutelate”. Capite? A dirmi queste cose era una donna di 80 anni! Non avreste anche voi pianto di gioia?».