“CONTRO A giocare a sfavore della chiusura entro i termini ci sono stati una serie di fattori in alcuni casi di natura puramente logistica che dovrebbero essere stati superati. Il 25 aprile, la Pasqua e il Primo maggio hanno fatto in modo che i giorni di apertura delle banche interessate all’affare diminuissero e, in particolare, si riducessero all’osso dopo il 19 aprile. Se sarà stato solo un problema pratico lo sapremo probabilmente nei prossimi giorni. Perché, è vero che Zamparini e Baccaglini sono già d’accordo, ma è anche vero che Zamparini vuole vedere al più presto i suoi soldi e non è detto che consenta agli investitori rappresentanti da Baccaglini di andare troppo in avanti con i tempi. Investitori rappresentati in Inghilterra e negli Stati Uniti. Quindi, per ogni passaggio, è necessario che banchieri, avvocati e notai si mettano d’accordo a Londra e New York prima di girare tutto ad Ajello del Friuli a Zamparini. Tre lati di un triangolo che non è sempre facile fare coincidere e mettere insieme per la definitiva chiusura”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.