Repubblica: “Il caso Sicilia controcorrente, lunga vita ai big dei lidi. L’assessore: «Concessioni valide fino al 2033»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla vicenda della Sicilia controcorrente e fui leader dei lidi.
La posta in gioco è un tesoretto economico (e politico) di 5.365 concessioni, 100mila posti di lavoro e un fatturato da mezzo miliardo. Per questo la rivoluzione dei lidi italiani, per ora, non oltrepassa lo Stretto. Le concessioni balneari, che secondo l’ultima sentenza del Consiglio di Stato decadranno il 1° gennaio 2024 per bandire le gare pubbliche che chiede l’Europa con la direttiva Bolkestein, in Sicilia saranno valide fino al 2033. Almeno è questa l’interpretazione giuridica, e la scelta politica, del governo Musumeci. «La Regione siciliana è l’unica ad aver esteso con una norma al 2033 le concessioni demaniali marittime — dice l’assessore regionale all’Ambiente, Toto Cordaro — Basterebbe già solo questo, oltre al fatto che la Sicilia, Regione a Statuto speciale, ha competenza esclusiva in materia di demanio marittimo, per differenziarsi dal resto d’Italia».
L’assessore rivendica di avere «lavorato per valorizzare una categoria che conta oltre tremila concessioni che assicurano ogni anno centomila posti di lavoro, avendo come un unico obiettivo l’interesse della Sicilia e dei siciliani».
Una scelta che invece Legambiente legge come una « cambiale politica» per i signori dei lidi. «Occorre leggere bene le motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato, ma la nostra lettura — dice il presidente regionale, Gianfranco Zanna — è che anche in Sicilia le concessioni dovranno decadere dopo il 31 dicembre del 2023. Con questa scelta politica il governo regionale ha deciso andare incontro al mondo dei balneari con una sorta di cambiale. Nel 2019 — sottolinea Zanna — avevamo chiesto al Consiglio dei ministri di impugnare la norma regionale che estendeva le concessioni al 2033, adesso il nodo viene al pettine in una regione come Sicilia dove le coste sono un patrimonio inestimabile».
In Sicilia ci sono 5.365 concessioni del demanio marittimo, di cui 620 sono stabilimenti balneari che occupano poco più del 22 per cento dei 425 chilometri di spiagge.