Repubblica: “Il caso: Default Palermo, è guerra di cifre sui debiti reali della società. Le ultime”
L’edizione odierna de “La Repubblica” fa luce in merito alla questione relativa all’istanza di fallimento del Palermo e alle cifre ritenute non esatte. Ecco quanto si legge:
“Ieri a Bologna c’è stato il confronto di metà percorso chiesto dai consulenti nominati dal tribunale fallimentare di Palermo con i periti di parte: da un lato il club di viale del Fante e dall’altro Alessandro Colaci, il professionista che ha redatto la consulenza sulla quale si basa l’istanza di fallimento presentata dalla procura. Fonti vicine al Palermo lasciano trapelare una buona dose di ottimismo in vista della consegna della consulenza tecnica d’ufficio che deve fare chiarezza sulla salute dei conti della società. L’ottimismo in viale del Fante deriva dai documenti presentati ieri che dimostrano come la situazione finanziaria del club nelle ultime settimane sia concretamente migliorata. In questo contesto si aggiunge l’indiscrezione secondo cui nella consulenza firmata da Colaci ci sarebbero anomalie tali da spostare l’equilibrio finanziario del club da insolvente a in grado di fare fronte a tutti gli impegni. Se le indiscrezioni fossero confermate la valutazione dei periti sull’effettiva posizione debitoria sarebbe molto inferiore rispetto ai 62,9 milioni di euro indicati nell’istanza di fallimento. Questo aspetto, unito ai documenti presentati dal Palermo, potrebbe ridimensionare i rischi di insolvenza avanzati in un primo momento. L’incontro di ieri è durato oltre quattro ore ed era stato programmato al momento dell’insediamento dei tre professionisti, Saverio Mancinelli, Daniele Santoro e Angelo Paletta, il 20 dicembre scorso. Una sorta di tagliando di metà percorso per la perizia “super partes” che dovrà essere consegnata alla corte entro l’8 febbraio. A quel punto ci vorranno altri venti giorni per deduzioni e contro deduzioni delle parti prima della decisione finale sulle sorti del club di via del Fante. Da quanto si apprende il lavoro dei tre professionisti chiamati dal presidente della corte Giovanni D’Antoni sarebbe già a buon punto e non si esclude che la perizia possa essere consegnata prima dei 50 giorni indicati dal tribunale. Dallo stato maggiore della società non arriva alcun commento. Bocche cucite sia da parte della proprietà che del presidente Giovanni Giammarva, ma anche da parte dagli avvocati e i commercialisti del Palermo. Nessuno si sbilancia su quanto emerso ieri dalla riunione di Bologna. Forse per scaramanzia, di sicuro per rispettare il lavoro dei periti, nessuno in casa rosanero vuole correre il rischio di pronunciare una parola che rischierebbe di essere fuori posto, ma è palpabile che il clima intorno ai conti della società per quello che racconta il club sia sereno”.