“Più del Leicester che ha vinto uno scudetto, ma anche più di Galatasaray, Shalke 04 e dei cinesi del Guangzhou. Ecco quanto ha speso negli ultimi dieci anni il Palermo per acquistare i giocatori. Oltre 251 milioni di euro investiti sul mercato che fanno del club rosanero la nona squadra per spese effettuate in Italia. Negli ultimi dieci anni il Palermo ha speso più di Lazio, Torino, Udinese, Bologna e Atalanta giusto per citare squadre che hanno ottenuto risultati migliori rispetto a quelli dei rosanero che invece sono retrocessi due volte. La società di Viale del Fante, inoltre, sale al settimo posto se si considerano i soldi incassati dalle cessioni, oltre 337 milioni di euro, nello stesso periodo di calciomercato. Un saldo attivo di 86,51 milioni di euro che a livello mondiale, quindi non solo fra i vari campionati professionistici più importanti in Europa, pone i rosanero al diciannovesimo posto per plusvalenze. Mentre in Italia i rosanero sono secondi per plusvalenze dietro solamente all’Udinese: un giro d’affari che ha portato in dieci anni Zamparini a comprare 399 giocatori e venderne 386, spendendo 251,41 milioni di euro e incassandone 337,92 per un saldo positivo di 85,51 milioni di euro. L’Udinese, prima nella classifica delle plusvalenze, ha speso di meno con 224,10 milioni di euro, ma ha venduto decisamente di più e meglio per 448,43 milioni di euro, realizzando una plusvalenza da 224,32 milioni di euro comprando 581 giocatori e vendendone 569. Sempre tenendo conto dei valori relativi a tutte le squadre del mondo, il Palermo ha incassato dalle cessioni nel periodo in questione più di quanto non siano riuscite a fare Napoli, Borussia Dortmund, Bayern Monaco, San Paolo e International Porto Alegre. E allargando il periodo di riferimento all’intero arco della gestione Zamparini il dato migliora ancora visto che negli ultimi quindici anni i rosanero in Italia hanno speso meno solamente rispetto a Juventus, Inter, Milan, Roma, Napoli, Fiorentina e Genoa, in rigoroso ordine economico, con 317,34 milioni di euro per acquistare 524 giocatori, a fronte di 508 cessioni per un totale di 376,12 milioni di euro incassati. Praticamente nello stesso arco di tempo ci sono squadre che pur spendendo meno hanno vinto scudetti, hanno partecipato alle coppe Europee e non hanno avuto bisogno di ricorrere a ottimizzazioni di bilanci per fare quadrare i conti. Nelle prime sei stagioni di Zamparini, quelle a guida Rino Foschi, il Palermo era fra i club migliori in Italia per gestione di bilancio e risultati sul campo. E non c’era bisogno di ricorrere alle plusvalenze sul mercato a tutti i costi: basti pensare che nei primi sei campionati firmati Foschi- Zamparini i rosanero hanno portato a termine 151 acquisti per un totale di 92,28 milioni di euro di spesa a fronte di 145 cessioni che hanno fruttato 60,98 milioni di euro: un saldo negativo da 31,30 milioni di euro nonostante il quale il Palermo ha chiuso il bilancio dell’ultima stagione in cui Foschi è stato Ds in attivo per oltre 700 mila euro. E il club ha ottenuto tre qualificazioni alla Coppa Uefa. Stesso andamento dopo il cambio della guardia fra Foschi e Walter Sabatini: nelle due stagioni e mezzo di nuova gestione prima delle dimissioni del novembre 2010, Sabatini ha acquistato 123 giocatori, ne ha venduti 99, ha speso 102,14 milioni di euro e ne ha incassati 94,99. Nonostante 7,15 milioni di euro di passivo in quel periodo è nato il gruppo che ha stabilito tutti i record della storia rosanero e ha posto le basi per arrivare alla finale di Coppa Italia del 2011. Di quel Palermo ormai non è rimasto più nulla, solo la proprietà.”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.