L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Bari che ha perso vigore nelle ultime giornate.
Restano i quattro punti di vantaggio, ma va ritrovato al più presto il miglior Bari. Quello che ha sconfitto non senza affanni la Vibonese non avrebbe vita lunga sulla vetta della classifica. Fosse stata solo una giornata opaca, non ci sarebbe stato da storcere il muso. Ma la prestazione contro l’ultima della classe, è l’ennesima conferma dell’evidente involuzione iniziata nel derby contro il Foggia e proseguita puntualmente nelle gare successive, ad eccezione del big match vinto con il Catanzaro.
Le sconfitte di Francavilla e Castellammare di Stabia, non possono più essere derubricate come incidenti di percorso, perché il Bari non convince neppure quando vince. Cosa stia accadendo, può saperlo solo Mignani, che nel frattempo ha escluso che la squadra sia nel bel mezzo di un calo atletico, attribuendo piuttosto ad un fatto mentale la flessione dei suoi uomini. Ipotesi quest’ultima che non sarebbe molto incoraggiante, perché i più forti non si fanno condizionare dalle prime avversità. In fin dei conti, il Bari è sempre saldamente al comando della classifica e il potere dovrebbe logorare chi non ce l’ha. Di sicuro la squadra non gioca più con la spensieratezza che le aveva consentito di spiccare il volo con leggerezza.
Contro la Turris, tanto per fare un esempio, era andata due volte in svantaggio, ma ha continuato a giocare come se nulla fosse, segnando quattro gol. E anche a Campobasso, una volta raggiunta da un rigore discutibile, aveva ripreso a martellare incessantemente, coniugando vittoria e spettacolo. Questo Bari è invece poco divertente, e la sensazione è che gli stessi protagonisti si divertano meno. Contro la Vibonese, sono sembrati in preda a quell’ansia da vittoria a tutti i costi che alla fine stava giocando un brutto scherzo, visto che a cinque minuti dal termine gli ospiti si sono visti annullare il gol del pareggio per un dubbio fuorigioco. Fosse stato il primo Bari di Mignani, non ci sarebbe stata partita. Negli ultimi tempi, i biancorossi somigliano più a quelli che erano la scorsa stagione che non a quel gruppo arrembante e vincente che si era meritato i 20mila spettatori in occasione del derby contro il Foggia. Nulla di grave, ma è evidente come per vincere un campionato serva la prima versione del Bari di Mignani.