L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Bari in B e le parole di De Laurentiis.
Che la famiglia De Laurentiis lasci o resti al timone del Bari, anche dopo la fatidica scadenza sulle multiproprietà del 30 giugno 2024, l’obiettivo dei biancorossi per la prossima stagione sarà ancora una volta un campionato di vertice, con il sogno di centrare la promozione in serie A. Va subito detto che da un punto di vista tecnico non sarà facile, perché negli ultimi anni la forbice tra la C e il campionato cadetto si è di molto allargata: lo dimostrano le difficoltà che sta incontrando anche una squadra come la Ternana, che pure lo scorso anno aveva vinto a mani basse la serie C. Altro segnale di come vincere il torneo di serie B sia particolarmente complicato sono i forti investimenti fatti dal Monza di Berlusconi senza per ora raggiungere l’obiettivo di salire di categoria.
Il Bari approda in un altro mondo calcistico, dove bisognerà crescere parecchio di livello per recitare da protagonisti. Non un problema per i betting analyst della Snai, per i quali il sogno di rivedere i biancorossi nella massima divisione entro il 2024 è possibile e vale dieci volte la posta. Una cosa è certa: i De Laurentiis non si tireranno indietro, a prescindere da quella che sarà la soluzione del loro dilemma, cioè tenersi il Napoli o il Bari. La logica dice che se non fosse venduto per una cifra astronomica il Napoli (si era detto di un possibile interessamento di Jeff Bezos, il signor Amazon, per 700milioni), la Filmauro si terrebbe stretto il club partenopeo, che sinora ha dato soddisfazioni sia sotto il profilo calcistico (è in corsa per lo scudetto) che su quello economico.
«Ma non è detto che venderemo il Bari», ha detto a caldo Luigi De Laurentiis, subito dopo il trionfo di Latina che è valso la promozione in serie B con settimane d’anticipo. Le potenzialità del Bari sono state fiutate dai patron del club, e oltretutto il primogenito di Aurelio De Laurentiis si è fortemente legato alla piazza biancorossa ed è convinto che il meglio debba ancora arrivare. Ma anche se non dovesse essere così, la prossima stagione del Bari non sarà al ribasso. Anzi, salire immediatamente di categoria vorrebbe dire presentarsi di fronte a un potenziale acquirente con un club che vale decisamente di più rispetto a uno di B. «I tifosi non devono preoccuparsi, tocca a noi trovare una soluzione», ha detto in qualche occasione De Laurentiis a chi gli ha posto il quesito. Al momento si sa che ha presentato un ricorso relativo alla tempistica del provvedimento. Di sicuro, sulla scorta di quanto accaduto alla Salernitana, al centro di un caso analogo e salvata per il rotto della cuffia, non si ridurranno all’ultimo momento per prendere una decisione. Nel frattempo, la promozione arrivata con tre giornate di anticipo consentirà di pianificare la prossima stagione con largo anticipo. Nessun dubbio sul fatto che il Bari di serie B ripartirà dal direttore sportivo Ciro Polito e dal tecnico Michele Mignani, che nei rispettivi ruoli si sono dimostrati professionisti di grande affidabilità. Sul piano dell’organico con il quale presentarsi ai nastri di partenza del prossimo campionato, l’orientamento è quello di svecchiarlo, visto che l’età media di questo Bari è piuttosto alta. Questa squadra è stata costruita con l’obiettivo preciso di vincere con esperienza e qualità il campionato di serie C: obiettivo raggiunto. Ma in B servirà altro, e parte della rosa cambierà volto.