L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla gara del Bari di oggi contro la Fidelis Andria.
Il Bari e l’incognita derby. A guardare la classifica non ci sarebbe partita tra i biancorossi e la Fidelis Andria, penultima e distante 18 punti dalla capolista. Ma gli ultimi precedenti con Foggia e Francavilla ( un punto in due partite) e la stessa sconfitta con l’Andria in Coppa Italia fanno guardare questa gara con sospetto. «Difficile dire che gara sarà», dice il tecnico del Bari, Michele Mignani, alla vigilia della sfida al Degli Ulivi. «È un derby, giocheranno con il coltello tra i denti. L’Andria è formata da giocatori esperti, hanno cambiato allenatore e sono insidiosi. Credo che ci aggrediranno alto, hanno intensità e agonismo. Sarà una battaglia sportiva e – osserva Mignani – faranno di tutto per prendere il nostro scalpo. Noi dobbiamo mettere in campo tutte le nostre qualità per vincere».
Serve un Bari ben diverso da quello che di recente ha accusato improvvisamente il mal di trasferta, con gli scivoloni sui campi di Francavilla e Juve Stabia. Anche domenica scorsa, nella gara vinta al San Nicola contro la Vibonese, la squadra biancorossa non ha mostrato il suo volto migliore. Ci sono tanti buoni motivi per considerare quello di oggi un importante banco di prova per il Bari, che nel frattempo sente sul collo il fiato del Palermo, che vincendo con la Paganese si è portato a un solo punto dalla vetta della classifica. «Noi dobbiamo restare sereni», ha aggiunto Mignani prima ancora che scendessero in campo i siciliani. «Bisogna sapere gestire le emozioni in maniera diversa. Si può andare anche sotto, ma non dobbiamo avere ansia di risalire in cinque minuti. Dobbiamo essere convinti dei nostri mezzi», il pensiero del tecnico ligure, che in extremis ha dovuto rinunciare a Marras, rimasto a casa dopo essere stato colpito da un attacco influenzale. Assente anche l’infortunato Di Cesare.