Repubblica: “Il «Barbera» stregato per i rosanero. La vittoria in casa è un tabù da 8 mesi”

L’edizione odierna de “La Repubblica – Palermo” si sofferma sul trend negativo dei rosanero al Barbera.

Da punto di forza, temuto da ogni avversario, a terra di conquista e vero e proprio tabù. Con la percezione che la favola del fattore decisivo sia tutta da riscrivere. La sconfitta subita domenica contro la Salernitana in campionato ha frenato il Palermo, ora distante otto punti dal Pisa capolista, e ha imposto una riflessione su un trend da invertire se si vuole puntare in alto: i rosanero al “Barbera” non riescono più a vincere . Da otto mesi, quando vinsero 3-0 contro il Como, il club del City Group fatica nel suo tempio, un netto distacco dal passato, dove il Palermo costruiva le sue fortune in casa. Dionisi ha chiesto tempo e pazienza per ottenere risultati che “senza assilli” arriveranno prima o poi, ma è evidente che lo stadio di viale del Fante sia diventato un capitolo complicato per la squadra.

Attualmente, il Palermo ha perso ogni occasione di ben figurare di fronte ai suoi sostenitori, sempre numerosi sugli spalti, con 25mila presenti contro la Salernitana. Dopo un periodo iniziale di trasferte per i lavori nell’impianto, i rosa hanno ripreso a giocare in Sicilia, conquistando due pareggi e una sconfitta con i granata. Due punti sui nove disponibili, tre occasioni mancate che assomigliano a battute d’arresto, arrivate dopo una vittoria, proprio quando si cercava continuità.

Prima il successo di misura con la Cremonese (1-0) allo “Zini”, seguito dal pari con il Cosenza. Poi il 3-1 inflitto alla Juve Stabia a Castellammare e lo 0-0 a Cesena, fino all’exploit di Bolzano, con l’entusiasmo subito azzerato dalla batosta contro la Salernitana.

In generale, escluso il 2-0 nei preliminari play-off contro la Sampdoria, il Palermo non vince in casa in campionato dal 17 febbraio, quando superò il Como per 3-0. Quel momento speciale per gli uomini allora allenati da Corini rappresentava il quinto successo di fila in casa, eguagliando il traguardo del 2003-04, l’anno del ritorno in Serie A. Da lì, però, è seguito un periodo

Non c’è dubbio che una gran fetta di una futura promozione passi dall’esultare davanti al proprio pubblico. L’ultimo Palermo che riuscì a conquistare la Serie A, con cinque giornate d’anticipo e un record di 86 punti, sotto la guida di Beppe Iachini, vinse 12 delle 21 partite casalinghe, perdendo solo tre volte. Il Palermo dello scorso anno, pur raggiungendo la semifinale play-off, trionfò soltanto in 8 dei 19 incontri in casa, subendo però anche sette sconfitte, il maggior numero di batoste casalinghe negli ultimi 25 anni tra i cadetti.

Questo dato ampiamente negativo non si vedeva dal 1996-97, quando il Palermo retrocesse in C1 con un bottino di 5 vittorie, 7 pareggi e altrettante sconfitte in casa. Un andamento così disastroso si è ripetuto anche nella stagione di Serie A 2016-17, l’ultima nella massima serie, conclusa con 4 vittorie, 3 pareggi e ben 12 sconfitte.

Una scossa decisiva arrivò con Silvio Baldini in panchina, durante il periodo tra Serie C e play-off, quando il Palermo non sbagliò un colpo al “Barbera”. Da gennaio a giugno 2022, la squadra collezionò otto vittorie e quattro pareggi, senza che nessuno riuscisse a espugnare il proprio stadio.

Certo, si tratta di differenze di categoria, ma è necessario ritrovare quel morale e una serie di risultati positivi che diano i giusti segnali. Dopo la sosta, il Palermo incontrerà in trasferta il Modena, seguito dalla sfida verità con la Reggiana, quattordicesima in classifica ea secco di vittorie da cinque partite. Ma, al momento, ogni avversario può essere un ostacolo.