Repubblica: “Il Barbera resta tabù: rosa beffati da un rigore finale”

“Non è proprio destino. Quando il Palermo sembrava a un passo dalla prima vittoria al “Barbera” è successo il patatrac. Il pareggio del Pescara arrivato in pieno recupero su calcio di rigore per fallo di Gonzalez su Caprari trasformato da Biraghi. Un gol che ha pareggiato la rete del vantaggio rosanero segnata da Quaison nel primo tempo. Una vittoria sfuggita di un soffio che frena la rincorsa del Palermo che aveva assoluta necessità di vincere lo scontro diretto con gli abruzzesi. Una partita che ha messo in mostra tutto il bello e tutto il brutto del Palermo. La sindrome del primo quarto d’ora colpisce anche questa volta la difesa rosa. A differenza delle fare con Chievo e Genoa però il Palermo riesce a rintuzzare la partenza vivace del Pescara e, a poco a poco, sale in cattedra. Lo fa con i suoi uomini di maggiore classe. Con Diamanti che spesso si sposta dalla sua zona di competenza per andare a prendere il pallone e non dare punti di riferimento agli avversari. Lo fa con Nestorovski che lì davanti ingaggia una vera e propria battaglia con i difensori avversari. E lo fa con Quaison al quale Corini sembra avere trovato la posizione giusta e soprattutto sembra avere dato quelle certezze a livello mentale che prima lo svedese pareva avere smarrito. E non è un caso se il gol del vantaggio del Palermo nasce da una iniziativa che coinvolge i tre. Imposta Diamanti che serve Quaison. Nestorovski fa un movimento intelligentissimo portando via un uomo e aprendo il fronte difensivo del Pescara. Al resto ci pensa Quaison che, con forza, tecnica e precisione, resiste a un paio di avversari e mette nell’angolo alto alle spalle di Bizzarri. È un lampo in un primo tempo molto tattico e probabilmente frenato dall’importanza della posta in palio. Un primo tempo che però il Palermo chiude meritatamente in vantaggio in virtù di un maggiore gioco con la palla tra i piedi e di una calma che invece sembra mancare tra gli abruzzesi. Il battibecco tra Gyomber e il tecnico Oddo, subito dopo la rete del vantaggio rosanero, è il sintomo della poca tranquillità del Pescara. Cosa che invece il Palermo acquisisce con il passare dei minuti. Quando, insomma, riesce a incanalare il gioco a proprio piacimento e soprattutto interrompere sul nascere le azioni avversarie con il lavoro costante di Gazzi e Jajalo davanti alla difesa. Tutte cose che vengono rimesse in discussione ad inizio di ripresa visto che il Palermo ricomincia così come aveva iniziato la gara: facendosi pressare dal Pescara nella propria metà campo. Corini si accorge che qualcosa non va e cambia Diamanti con Bruno Henrique che assicura una copertura maggiore rispetto al compagno. E, infatti, dopo avere rischiato sul tiro di Pettinari a lato, i rosa riprendono a giocare e sfiorano il gol con Nestorovski che di testa manda di poco a lato. La partita adesso è equilibrata. Da una parte il Pescara che cerca il tutto per tutto alla ricerca del pareggio. Dall’altra il Palermo che stringe i denti e che allenta la pressione dalle parti di Posavec e prova a ripartire. Corini si gioca la carta Trajkovski sperando magari nel bis di Genova. Questa volta però Il macedone non ha nemmeno la possibilità di toccare la palla perché il Pescara prima pareggia con Biraghi e poi, all’ultimo respiro sfiora quella che sarebbe tata la beffa per il Palermo, con Posavec decisivo sul tiro di Memushaj”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”

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Redazione Ilovepalermocalcio