Repubblica: “Ignazio Arcoleo: «Un gesto bellissimo. A questo livello creiamo uomini prima che atleti»”

L’ex allenatore del Palermo Ignazio Arcoleo, oggi allenatore della Cantera Ribolla, intervistato da “La Repubblica”, ha parlato del bellissimo gesto del baby calciatore Danilo Terranova che durante la gara contro al New Eagles ha visto assegnatosi un rigore che anche a detta del suo allenatore, Jhonny Sanfilippo, era inesistente e ha deciso di calciarlo fuori. Di seguito le dichiarazioni dell’ex rosanero a “La Repubblica”:

“Ignazio Arcoleo, lei allena nella scuola calcio della Cantera Ribolla. Che valore dà al gesto di calciare fuori un rigore ingiustamente assegnato a proprio favore?
«È un gesto importantissimo. In campo è successo qualcosa di stupendo che deve aprire gli occhi a tutti per fare capire che il calcio giovanile serve per la formazione tecnica e fisico, ma soprattutto per quella morale e per dare a tutti i ragazzi esempi positivi da emulare in futuro. A questi livelli la correttezza, in campo e fuori, e l’onestà dell’individuo devono prevalere su qualsiasi logica di risultato.
Questi sono grandi valori che un ragazzino, che poi diventerà un uomo, si porterà dentro in futuro e che saprà applicare in tutte le circostanze della vita: nel lavoro, nei gesti di tutti i giorni e anche nello sport».
Come si fa a fare venire fuori questi valori in uno sport in cui esistono simulazioni e furbizie?
«Proprio con questi gesti.
Insegno ai ragazzi la tecnica calcistica e i gesti fondamentali che vedono fare ai campioni. Ma non basta: formare dal punto di vista tecnico un giocatore non serve per una brillante carriera se non si uniscono insegnamenti anche sotto il punto di vista morale. La nostra società è sempre stata attenta a questo aspetto. Il nostro presidente Domenico Gallina ha indicato a tutto lo staff tecnico questa priorità nella formazione dei giovani. Al primo posto c’è il rispetto delle regole a tutti i livelli, in campo e con il comportamento. E sullo stesso piano c’è il rispetto dell’avversario. Il risultato viene dopo e se si lavora bene è una logica conseguenza; se non arriva, pazienza. Significa che si deve lavorare di più e meglio.
Ogni giorno cerchiamo di seminare piccoli esempi di comportamenti corretti da seguire».
Nella categoria degli Allievi Regionali giocano ragazzi fra i 15 i 16 anni. A quella età un calciatore è già in grado di capire un gesto come questo?
«Certo che sì. I ragazzi capiscono molto più dei grandi. Gesti come questo, meraviglioso, lascia un segno, sempre. È stato fatto nel rispetto delle regole e delle direttive del club. E il fatto che se ne parli fa piacere perché può servire come esempio per tutti.
Questi sono giovani che si affacciano piano piano al calcio competitivo».
Come si sarà sentito l’arbitro dopo un gesto così evidente?
«Gli arbitri sono dei ragazzi pure loro e possono sbagliare.
Sbagliano in A, figurarsi se non posso sbagliare a livello giovanile. Un gesto come questo, però, rendere giustizia agli avversari.
L’arbitro si sarà reso conto di aver preso una decisione sbagliata. Ma gli uomini migliori sono quelli che capiscono i propri errori e su quelli costruiscono il proprio futuro»”.

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Redazione Ilovepalermocalcio