“Sperano di non vivere più un campionato con la paura di retrocedere e iniziano a dare i primi consigli per la squadra del prossimo anno. Sono i tifosi rosanero che si sono ritrovati commentatori per un giorno all’indomani della vittoria salvezza contro il Verona. «Ho avuto difficoltà a prendere sonno — racconta Salvatore Varsalona, dipendente dell’Enel — nell’ultima partita ho perso almeno dieci anni di vita. A un certo punto non ci credevo più. Spero di non rivivere più un campionato come questo. Mi auguro che Zamparini lasci la società a qualcuno che abbia un progetto serio. Se proprio vuole continuare a guidare il club, almeno si affidi a qualcuno che sia competente: lui non è né esperto, né un allenatore. Se rimanesse uno come Di Marzio sarebbe perfetto. Ha dato serenità all’ambiente, alla squadra e ha dato un contributo determinante».Non tutto è da buttare nel Palermo che ha ottenuto la salvezza. «A parte Di Marzio — continua Varsalona — confermerei Cionek che è stato la vera sorpresa di questo finale di campionato. Per il resto è difficile dire chi merita di restare, visto che la rosa di quest’anno era veramente scarsa. Con la partenza di Vazquez, lavorerei per ottenere le conferme di Sorrentino, Maresca e Gilardino, ma prima degli uomini bisogna fare chiarezza sulle idee che ha la proprietà». Parla di progetto anche Rita Spallina, dipendente del negozio di articoli sportivi Tecnica Sport. «Da una parte mi fa piacere che il Palermo si sia salvato — dice la tifosa — dall’altra però mi chiedo cosa può accadere adesso. Fino ad ora non c’è stato un progetto e ora che andrà via anche Vazquez, e non abbiamo più giocatori da rivendere in futuro, quale sarà la strategia della società? È dura anche dire chi vorrei che rimanesse nel Palermo, visto che ho imparato a non affezionarmi ai giocatori. Tanto lo so che poi Zamparini li vende. Mi piacerebbe che il presidente passasse la mano a un imprenditore che sia anche tifoso. Qualcuno con un piano per fare crescere la squadra e disputare campionati senza la paura di retrocedere o fallire». Una salvezza appassionante come un film per Alessandro D’Achille, impiegato. «A un certo punto sembrava di fare parte di un copione di un horror per fortuna a lieto fine — racconta — il vantaggio, la crescita della tensione con i due pali, gli espulsi, il pareggio che sembrava mandare tutto in fumo e il gol del Carpi, poi i gol di Maresca e Gilardino, due dei più discussi da Ballardini, e per finire un altro pizzico di paura con il gol dell’ex Pisano. Adesso bisogna azzerare tutto e ricominciare d’accapo. Zamparini deve cedere: serve una proprietà forte che non faccia partire Sorrentino che ha dimostrato ancora una volta a chi non credeva in lui di essere la vera anima del Palermo». Pensa che Zamparini possa rimanere ancora alla guida della società Valentina Di Maria, casalinga. «Secondo me alla fine rimarrà — dice — domenica sera con tutta quella gente ha capito che basta poco per avere di nuovo l’affetto della gente. L’importante è che non faccia più gli stessi errori di quest’anno e che compri giocatori forti. Se proprio deve lasciare partire i senatori si assicuri di avere ricambi all’altezza. Un altro campionato di sofferenza come quello di quest’anno non lo so se riesco a reggerlo». Anche per la tifosa uno dei punti fermi per la prossima stagione deve essere Gianni Di Marzio. «Ero scettica — confessa — quando è arrivato mi sono ricordata della retrocessione in C con lui in panchina. Non mi sembrava proprio l’uomo adatto per noi. Invece poi ha fatto da cuscinetto fra allenatore e presidente ed è riuscito a sdrammatizzare anche i momenti più duri che ha vissuto la squadra. Prima che arrivasse lui i giocatori secondo me avevano paura di andare in campo, nell’ultima parte del campionato invece sembrava che non vedessero l’ora di giocare». Bada più al sodo Matteo Di Trapani, studente. «È inutile sperare in quello che non succederà — dice con tono sicuro — Sorrentino, Maresca e Vazquez andranno via. Se il Parma dovesse fare un progetto più interessante di quello nostro potrebbe partire anche Gilardino. E Lazaar credo che abbia già concluso la sua avventura a Palermo. A quel punto ci ritroveremmo con una carovana di giocatori dell’est poco pratici e nessuno con l’esperienza giusta per farli crescere. Un altro campionato come quello che abbiamo vissuto non lo auguro a nessuno. Temo però che già qualcuno abbia iniziato a fare i conti con il fatto che l’anno prossimo in A ci sarà il Crotone, sono gli stessi che dicevano che con Frosinone e Carpi la salvezza era al sicuro. Ci siamo salvati, è vero, ma il prezzo in termine di “abbili” e salute “appizzata” è stato troppo alto». Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.