Repubblica: “I tifosi delusi preparano il boicottaggio «Basta, blocchiamo gli abbonamenti»”
“Zamparini resta e i tifosi non si abboneranno. Lo striscione degli ultrà che è apparso venerdì davanti al “Barbera” nelle ore clou della trattativa, prima che il closing sfumasse, parlava chiaro: “La tua permanenza la nostra assenza, zero abbonati e solo violenza”. A caldo, nel primo week-end di luglio, complice forse la doccia fredda maturata o la rassegnazione, tutto tace o meglio viene affidato ai commenti in strada, nei bar e sui social network, dove non si parla d’altro. Al momento, però, non sono previste manifestazioni in piazza, come quella organizzata la scorsa settimana dalla Curva Nord inferiore e Curva Nord 12 in piazza Massimo, quando centinaia di tifosi avevano scandito cori ed esibito striscioni contro Zamparini. La protesta che avanza tra gli ambienti rosanero è lo sciopero degli abbonamenti. «Ci stiamo interrogando su quanto servano le sfilate pubbliche e in questi giorni decideremo cosa fare, ma si respira un clima da fallimento – dice il presidente del comitato di rosanero Tirr, Tifosi Rosanero Riuniti Guido Gangitano – Tra i nostri duemila iscritti la sensazione è che solo dieci su cento siano disposti ad abbonarsi e parlo di persone che conservano nel cassetto le tessere degli ultimi 25 anni». Uno di questi è Salvo Neri, impiegato della Tim di 47 anni. «Sono rosanero dalla nascita e quest’anno non rinnoverò né il mio abbonamento né quelli della mia compagnia e dei miei due figli. Soffrirò, ma non voglio più dare un euro a Zamparini e alle persone di cui si è circondato – dice ancora Neri – La trattativa con Baccaglini è stata una fiction da grandi attori di Hollywood». Se il tifo di piazza al momento tace, quello sui social network è una polveriera. Su internet, da due giorni, i tifosi pubblicano video di sfogo e commenti di fuoco contro Zamaprini. «Siamo un gruppo Facebook di 270 tifosi, anche se molti di noi si conoscono e vanno insieme allo stadio, speravamo tutti in questa trattativa, anche se molti erano convinti che si trattasse di un bluff, adesso abbiamo scelto la via dei boicottaggio assoluto: finché Zamparini resterà presidente non metteremo piede allo stadio», dice il medico di 47 anni Nicola Nicastro. Ma a preoccupare molti tifosi è il rischio che la situazione esploda in contestazioni violente. «Speriamo che ogni protesta sia civile e pacifica, Orlando finora si è comportato bene, ma ci auguriamo che intervenga anche in futuro per prendere in mano la situazione e mettere i bastoni tra le ruote al presidente, anche perché temiamo per le azioni della parte più dura del tifo palermitano», dice ancora Nicastro. Il riferimento è a un clima incandescente e a quello striscione apparso venerdì davanti al Renzo Barbera, dove si faceva riferimento a contestazioni violente. Un messaggio che, nella desolazione dello stadio, è stato rimosso, mentre l’unica presenza rosanero è il venditore ambulante di magliettine di piazza De Gasperi, che rimugina la stessa frase: «È stato tutto un bluff». Davide Cascio, un altro tifoso doc, invece, ha sempre creduto in Baccaglini. «Non posso credere che questo ragazzo, che si è esposto in questo modo stesse recitando, ho letto che Zamparini ha rifiutato 70 milioni di euro e penso che abbiamo superato ogni limite, la situazione rischia di degenerare e a questo punto mi auguro che Orlando prenda nelle mani la situazione e riesca ad accompagnare il presidente alla porta. Del resto come si può andare avanti in un campo che la prossima stagione rischierebbe la squalifica ogni domenica?». E tra i pessimisti comincia a serpeggiare anche la paura di un fallimento. «Negli ultimi giorni il Palermo ha incassato una decina di milioni con le cessioni di Gonzalez, Bruno Henrique e Pezzella perché evidentemente aveva bisogno di liquidità per i debiti, ma con questo andazzo la squadra non centrerà la promozione in serie A e a quel punto potrebbe fare la fine del Parma», dice il praticante avvocato di 27 anni Valerio Pace. «L’intervento del sindaco – prosegue – è necessario perché il Palermo è un patrimonio e l’unica eccellenza dello sport della città, ma non mi aspetto colpi di scena». Intanto quello che resta di questi giorni è l’immagine dello store rosanero di via Maqueda. Nella calma piatta di ieri pomeriggio si vedevano solo turisti attratti dai gadget del Palermo. La maglia rosanero tira ancora, ma tra chi non conosce le vicende che le ruotano attorno”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.