“Più che sulle vicende societarie i tifosi del Palermo preferiscono godersi l’impegno dei giocatori allenati da De Zerbi. «Zamparini dovrebbe prendere esempio dai suoi giocatori – dice Marcello Di Liberto – gente che parla poco e fa i fatti in campo pressando dal primo all’ultimo minuto. Prima il patron aveva detto metà settembre, poi ottobre, ora dicembre. Finirà che slitterà tutto fino al primo aprile quando si capirà che è stato tutto uno scherzo. Ma siamo sicuri che voglia vendere?». Quella del tifoso è una domanda ricorrente fra i sostenitori rosanero appena si chiede loro un parere a proposito delle trattative per la cessione ai cinesi della società. «Per me non ne ha la minima intenzione – dice Stefania Gamberale – è vero che lui è un imprenditore e che se arriva un’offerta all’altezza molla tutto e scappa con i soldi in mano, praticamente come ha sempre fatto con i giocatori. Ma è anche vero che senza il Palermo Zamparini sarebbe costretto a rinunciare alla cosa a cui tiene più di tutto: apparire e comandare. D’accordo, resterebbe in società per qualche altro anno, ma ditemi: sarebbe in condizione di decidere qualcosa con il venticinque percento delle azioni? Avrebbe il potere di esonerare qualcuno? Per questo fino a quando non vedo il nuovo consiglio di amministrazione non crederò alle notizie sulla cessione». C’è anche chi ne fa un discorso di appartenenza. «Non riesco proprio a pensare a un Palermo in mani straniere – dice Tommaso Adragna – già il friulano era troppo lontano dalla città, figurarsi un cinese. Stiamo vendendo tutto e non resteremo più proprietari di nulla. Ora abbiamo cominciato a cedere anche le nostre passioni. Quando il calcio a Palermo morirà perché non sarà più redditizio per l’investitore di turno saremo costretti a ripartire da zero. Ma siccome non impariamo mai dai nostri errori li commetteremo nuovamente come e peggio di prima». Trovare tifosi fiduciosi nel futuro rosanero “made in China” è un’impresa. Gli unici che guardano alla cessione con un certo favore sono quelli che dicono di non poterne proprio più di Zamparini. «Tutti basta che lui vada via – dice Alfredo Di Benedetto – sono arrivato al punto di litigare con gli amici per difendere Zamparini quando ha comprato il Palermo. Non capivo quali fossero le sue reali intenzioni e a chi mi diceva che avremmo fatto la fine del Venezia ripetevo che non poteva essere. Se dovesse rimanere a Palermo per qualche altra stagione ci lascerebbe in Lega Pro a fare i derby con l’Akragas e il Catania. Cinesi, arabi, americani: va bene tutto. Peggio di così non possiamo andare». C’è anche chi osserva i commenti accorati dei tifosi e sorride. È uno di quelli che di presidenti, allenatori e giocatori ne hanno visti passare tanti. «Tanto fra qualche anno – è la sentenza dell’anziano tifoso – qualcuno chiederà di dedicare qualcosa a Zamparini, il presidente della Coppa Uefa e della finale di Coppa Italia. E il contestato del momento sarà il presidente di turno. Mentre quello da osannare sarà sempre il prossimo»”. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.