“Temevano una goleada e invece hanno spento la tv con un punto d’oro e un pizzico di amarezza. Dopo la partita del San Paolo c’è chi parla di reazione di orgoglio, o chi, questa volta, ce l’ha con la sfortuna e plaude alla prudenza tattica del nuovo allenatore per resistere agli assalti dell’attacco più prolifico della serie A, anche se per tutti la salvezza resta un miraggio. Dopo settimane di rassegnazione, il pareggio fuori da ogni pronostico contro i partenopei, per una volta, ha fatto tornare i tifosi del Palermo a parlare di sport e non solo di problemi societari, nonostante tutti restino con i piedi per terra. «È mancata un po’ di fortuna. È vero che il vantaggio dopo pochi minuti ci ha permesso poi di giocare il resto della gara dietro la linea del pallone, ma Diego Lopez ha messo la squadra molto bene in campo e questa volta abbiamo capito che per salvarci bisogna giocare un calcio concreto e ultra difensivo, se necessario», dice Fabio Cugurullo, avvocato di 29 anni abbonato in Curva Nord. «Ieri abbiamo visto una reazione di orgoglio e una scelta precisa e azzeccata sin dai primi minuti, difendere a pieno organico», dice Guido Pagliaro, avvocato di 36 anni e abbonato in gradinata, che commenta anche la serata sfortunata di Posavec: «L’errore è pesantissimo, ma il portiere croato ha fatto grandi interventi prima e dopo il gol, è giovane, ha prospettive ed è l’unico che abbiamo in organico quindi bisogna sostenerlo». Più duro invece Andrea Macaluso, responsabile amministrativo e marketing di un’agenzia di moda a Roma. «È vero, ha salvato il risultato, ma alla fine il suo errore pesa tantissimo sul risultato, è stato decisivo e non è la prima volta che commette delle incertezze. Per il resto il Palermo ha giocato con il cuore, prima di sedermi davanti alla tv pensavo che avremmo subito una goleada, ma è prematuro parlare di inversione di rotta e purtroppo temo che questa stagione sia compromessa da tempo». È d’accordo anche Francesco Balgo, trade marketer di 28 anni che segue la squadra da Milano. «Spesso contro le grandi squadre ci esaltiamo, ma i troppi cambi in panchina, l’incertezza sul futuro e una campagna acquisti pressoché nulla non lasciano ben sperare per il futuro, forse vedremo qualche manovra di basso profilo, ma non vedo grandi botti all’orizzonte». A pochi giorni dalla fine della finestra di mercato la cessione di Hijlemark, subito in gol con il Genoa, e soprattutto quella di Quaison hanno lasciato non pochi malumori. «L’ultima cessione di Quaison è inspiegabile se non nell’economia di una società che rischia di fallire, se avessimo preso dei giocatori di categoria avremmo delle possibilità di salvezza, così continuiamo a giocarcela fino alla fine, nonostante le mosse della proprietà», aggiunge Pagliaro. Continua invece a crederci e a fare calcoli Cugurullo: «I riflettori sono puntati sulle due prossime gare in casa, decisive per recuperare una parte dello svantaggio con l’Empoli e un’occasione per la squadra di riconciliarsi con in pubblico che ha visto solo sconfitte e un pareggio. L’anno scorso – conclude l’avvocato – il miracolo sportivo a cui nessuno credeva è arrivato, finché la matematica non ci condanna non bisogna smettere di crederci».”. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.