Anche l’edizione odierna de “La Repubblica” propone una disamina dell’accaduto di ieri davanti i cancelli del “Tenente Onorato” di Boccadifalco. Ecco quanto si legge:
“Cori e striscioni contro Zamparini, petardi, fumogeni e barricate. A caratterizzare il primo allenamento in città del Palermo dopo il ritiro austriaco è stata la contestazione degli ultrà che è andata in scena a Boccadifalco fuori dai cancelli del centro sportivo “Tenente Onorato” che ospita gli allenamenti dei rosanero. La prima seduta in sede per la squadra allenata da Bruno Tedino era programmata alle 16,30, ma il caldo aveva già fatto slittare la convocazione per i giocatori rosanero alle 17,30 per iniziare il lavoro sul campo alle 18. Gli ultrà, invece, si sono dati appuntamento alle 15 per presidiare via Giuseppe Di Marco, la strada d’accesso al campo. I primi giocatori ad arrivare sono stati Diamanti e Fulignati. Loro sono passati quasi indenni. Anzi, all’ex capitano qualcuno ha detto di andare via da Palermo perché «questa società non ti merita». La tensione è iniziata a salire quando sono arrivati gli altri giocatori. A Rispoli è stata addossata la colpa di avere chiesto la cessione e alla sua macchina è arrivato anche qualche colpo. Molti di meno di quelli che ha preso l’auto di Morganella. All’interno del centro sportivo fino a quel momento c’erano gli agenti della Digos, una jeep e una camionetta dei carabinieri. Momenti caldi anche nei confronti dei cronisti, degli operatori televisivi e dei fotografi che stavano riprendendo gli striscioni affissi lungo la strada. Quando si è capito che la situazione poteva diventare ancora più calda è arrivata anche un’unità del reparto celere della polizia. Ma è stato proprio quello il momento in cui sono iniziati cori, petardi e fumogeni. Prima contro gli agenti, poi contro Zamparini. Gli agenti sono scesi dal mezzo, hanno scortato una vettura all’interno del centro sportivo e poi hanno creato un cordone a presidio del campo. Petardi e fumogeni hanno anche causato un principio d’incendio nel terreno del custode del “Tenente Onorato”. Ai giocatori che sono arrivati dopo è stato impedito l’accesso al campo. Posavec ha imboccato la strada ed è stato costretto a fare retromarcia; Aleesami non ha nemmeno provato a forzare il blocco. Balogh è stato fra i più contestati: «è arrivato il nuovo Vazquez» gli ha urlato uno citando il giudizio di Zamparini sull’ungherese. L’attaccante a fatica è riuscito a tirarsi fuori dal presidio e ritornare su via Pitrè. Le forze dell’ordine a quel punto hanno consigliato alla società di dire ai giocatori che erano rimasti fuori di temporeggiare. Trajkovski, che aveva in macchina Nestorovski e Struna, è riuscito a entrare al campo intorno alle 19,15, insieme ad altri due compagni di squadra solamente quando tutti gli ultrà hanno mollato il presidio. Il loro intento di sabotare la seduta di allenamento era stato raggiunto. In risposta alla contestazione, intorno alle 20 è arrivata la replica di Zamparini. «Un gruppo di fuorilegge – si legge in una nota del patron rivolta ai cittadini palermitani – ha proibito alla vostra squadra di allenarsi regolarmente, coprendo di insulti i vostri giocatori. Io accetto le violenze nei miei confronti, ma la città non può permettere violenze contro la sua squadra. Chiedo alle istituzioni di garantire la legalità ed il diritto di allenarsi senza turbative: altrimenti vi aspetta la serie C»”.